Confcommercio: “I patrimoni e pianificazione turistica ricetta vincente”
In questi giorni di fine estate sono stati pubblicati alcuni dati sulle presenze turistiche nel nostro territorio. Sembrerebbe un considerevole arretramento del flusso turistico, ma non è proprio così. Per poter essere considerate affidabili, queste analisi, andrebbero effettuate a fine stagione e dovrebbero utilizzare tutti i dati disponibili.
In questo caso, ad esempio, non sono stati presi in considerazione né la crescita del transitato passeggeri dell’aeroporto di Catania, + 4,3% nel periodo gennaio/luglio 2019, né l’incremento dei gruppi arrivati in città con viaggi organizzati in pullman, + 3%, né infine l’aumento dei flussi legati al turismo crocieristico e alla nautica da di porto – yachting.
Dati che delineano però uno scenario in rallentamento e non certo in forte decrescita come ritenuto, un po’ troppo frettolosamente. In ogni caso, tali risultati devono farci riflettere attentamente, sia perché gli aumenti sono minimi rispetto a quelli registrati negli anni precedenti, sia perché non corrispondono ai dati – rilevati in forte diminuzione – delle presenze registrate nelle strutture ricettive – alberghi, b&b e case vacanze – e nei pubblici esercizi – ristoranti, bar, pizzerie, pub -. A nostro parere tutto questo è dovuto alla mancanza di una corretta pianificazione e programmazione, unita all’assenza di interventi efficaci di contrasto all’abusivismo, il quale ha causato in città la polverizzazione dell’offerta commerciale e la sensibile diminuzione della qualità dei servizi resi ai turisti, oltre che al cittadino.
In questo scenario pensare, quindi, come fanno alcuni, che la crisi dei flussi turistici sia dovuta, solo alla rinnovata concorrenza del nord Africa e della Turchia sembra alquanto semplicistico. Il problema non è mai rappresentato dalla concorrenza di altri competitor, semmai dalla qualità e unicità dei prodotti e dei sevizi che si è in grado di offrire.
Quali sono i servizi che siamo in grado di dare ai turisti, perché dovrebbero scegliere Siracusa, piuttosto che un’altra meta? Che esperienza vogliamo che essi vivano visitando le nostre bellezze storiche, architettoniche e paesaggistiche? Come vogliamo che la città appaia loro realmente? In sostanza, quale visione abbiamo del nostro futuro?
“Il nostro problema principale non è quindi la concorrenza – dichiara il presidente di Confcommercio, Elio Piscitello – ma l’insufficiente programmazione, la scarsa valorizzazione e promozione del territorio, l’assenza di servizi adeguati. Ad esempio, senza una pianificazione urbana della città – parcheggi, trasporti, servizi di mobilità sostenibile, pedonalizzazione di alcune aree del centro storico e di altri centri urbani -, non potremo mai offrire servizi adeguati e una buona immagine della nostra città”.
Non si può essere in alcun modo credibili ed efficaci nella promozione del territorio se prima non si affronta il problema della sua valorizzazione tramite progetti di rigenerazione urbana, predisponendo al contempo un piano urbano del commercio e quello del traffico: come far muovere le persone senza la propria auto. Precondizioni necessarie per poter competere efficacemente per la promozione del nostro territorio.
“Inoltre – continua Piscitello – cercando di evitare soluzioni dannose e inefficaci, mi riferisco in particolare alla proposta di richiedere all’Unesco la revoca dell’inclusione di Siracusa dalla lista dei siti “Patrimonio dell’Umanità”, abbiamo, piuttosto, il dovere di intervenire tempestivamente, anche tramite politiche attive di riqualificazione territoriale, per evitare che alcune zone della città si trasformino in luoghi senz’anima, di fatto riservati e vissuti esclusivamente dai turisti o gruppi ristretti. Se vogliamo che la nostra città continui a vivere come corpo unitario è necessario governare la complessità urbana, favorendo uno sviluppo equilibrato e plurale del sistema commerciale, impedendo l’eccessiva concentrazione di alcune tipologie di attività in alcune zone, a discapito di altre”.
Su tali temi, già in passato, la Confcommercio di Siracusa è più volte intervenuta chiedendo all’Amministrazione comunale la predisposizione di un piano urbano del commercio e di regolamenti per l’insediamento di tutti i pubblici esercizi, nei quali si prevedano parametri numerici molto stringenti per l’apertura di nuove attività in Ortigia e nella zona Umbertina, e la rigorosa applicazione della normativa che inibisca l’apertura di esercizi commerciali in zone aventi valore archeologico, storico, artistico e paesaggistico, favorendo, al contempo, con politiche attive e incentivi mirati, l’apertura di nuove attività di somministrazione nelle altre zone della nostra città.
“Per poter garantire un’offerta turistica di qualità – conclude il presidente di Confcommercio – occorre essere inflessibili con chi non rispetta le regole, svolgendo controlli oggettivi e puntuali contro gli abusivi. Non possiamo, né dobbiamo arrenderci all’illegalità. Abbiamo il dovere di favorire gli investimenti privati nel rispetto delle regole, costruendo percorsi virtuosi e di eccellenza: parcheggi autorizzati, ambulanti con licenza, attività ricettive e ristoranti regolari, discoteche autorizzate, lidi balneari rispettosi dei limiti, etc. Coscienti che l’abusivismo non solo costituisce concorrenza sleale, ma crea un danno alle finanze locali e sottrae risorse che, invece, potrebbero essere investite per incrementare i servizi al cittadino e al turista”.
Se vogliamo veramente essere competitivi nel settore turistico, secondo Confcommercio, si deve puntare sull’innovazione, organizzare servizi di elevata qualità, incentivare nuovi investimenti pubblici e privati e trovare corrette soluzioni per il completamento di importanti opere e progetti, ormai bloccati da anni, nel rispetto delle regole e di un modello di sviluppo condiviso e sostenibile. Occorre, infatti, mettere da parte gli interessi egoistici e settoriali e cominciare a riunire tutti i protagonisti del territorio per lavorare insieme e progettare il futuro della nostra città.