Siracusa, non solo 8 marzo
Per molto tempo abbiamo taciuto, convinte che le lotte portate avanti e le conquiste ottenute tra gli anni settanta e ottanta dalle femministe della prima ondata per noi donne erano ormai dati acquisiti ed inamovibili, nulla di più falso! Il lungo e tortuoso cammino per la parità dei diritti, iniziato e sviluppato allora si è interrotto ma non in maniera brusca ed evidente, non abbiamo avuto tempo di chiederci: “Cosa è successo, ci siamo perse qualcosa?” L’arresto è stato piuttosto un intorpidimento lento ma costante, tale da divenire impercettibile, e quando ce ne siamo rese conto era già troppo tardi! A quel punto, complice l’ascesa al potere di un premier la cui agenda politica era ben lungi dall’includere i temi delle pari opportunità ma di contro annoverava un preciso metro di valutazione delle donne (massaie, gnocche o veline) e l’aumento vertiginoso dei casi di violenza di genere e dei femminicidi, abbiamo ritrovato la voce e siamo tornate in piazza per urlare: “Se non ora quando”. A quasi dieci anni da quell’esperienza, cosa vogliono le donne oggi? Il Femminismo del terzo millennio, seppur grato alle progenitrici, si è evoluto acquisendo la consapevolezza dell’urgenza di intraprendere una lotta intersezionale e strettamente connessa ai temi della tutela ambientale. Priorità che intende perseguire il collettivo “FEMMINISMI E LIBERTÀ” idee e corpi in azione, costituitosi a Siracusa su iniziativa di un gruppo di donne e uomini, per il riconoscimento di pari dignità, pari opportunità e pari diritti, non solo delle donne ma di tutti gli individui a prescindere dal sesso biologico, dall’identità di genere, dall’orientamento sessuale, dalla provenienza geografica, dalle eventuali diverse abilità, dal colore della pelle, etc. L’ecofemminismo, su cui si fonda il Collettivo siracusano, sostiene l’esistenza di un parallelo tra la subordinazione delle donne e lo sfruttamento della natura e la devastazione ambientale. Inoltre, poiché sessismo, misoginia, patriarcato, razzismo, xenofobia, omotransbifobia, etc. sono realtà interconnesse, spesso con matrici comuni, l’espressione “intersezionale”, indica l’intersecarsi di diverse identità e dinamiche sociali, proprio perché ciascuna persona può essere discriminata o oppressa per diverse ragioni. “Rigettiamo, – spiegano le donne e gli uomini del Collettivo – le logiche di dominio sulla natura radicate in quel dominio dell’uomo sull’uomo, sulla donna, su etnie diverse, su persone di diverso genere, orientamento sessuale e religione, che ha plasmato sia la nostra struttura sociale sia la nostra visione della natura”. Viste le nuove disposizioni previste dal nuovo Dpcm in merito alle “misure riguardanti il contrasto e il contenimento sull’intero territorio nazionale del diffondersi del Coronavirus” il collettivo “FEMMINISMI E LIBERTÀ” presenterà alla città il proprio manifesto politico, Domenica 8 marzo, in occasione della Giornata internazionale della donna con un evento virtuale. “Siamo convint*, – dichiarano – che non sarà un virus a fermare, cultura, idee, riflessioni e ideali” per questo motivo l’appuntamento con: “COSA VOGLIONO LE DONNE? Non solo l’8 marzo” letture e riflessioni a tema sarà trasmesso a partire dalle ORE 10,30 in diretta su facebook, sulla fan page “Feminismi e Libertà” Maggiori info e dettagli QUI: shorturl.at/tuJQZ
Copromuovono e partecipano all’iniziativa, dell’8 Marzo, organizzata dal Collettivo FEMMINISMI E LIBERTA’, oltre ai singole cittadine e cittadini: Arci Siracusa, Arciragazzi Siracusa 2.0, Arcigay Siracusa, Stonewall, Centro Antiviolenza Ipazia, Rete Empowerment Attiva, Unione Degli Studenti, Ggil Siracusa, Cobas Scuola Siracusa, Astrea in memoria di Stefano Biondo, Anpi e il Comitato Stop veleni.