Siracusa, per l’omicidio di Giuseppe Romano la Dda di Catania chiama in causa Alessio Attanasio
Molti dei collaboratori di giustizia qualche anno fa parlarono ai magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia di Catania di ben 12 omicidi rimasti impuniti e commessi tutti a Siracusa negli Anni Novanta, dove sarebbero coinvolti a vari titoli esecutori materiali, mandanti e gregari, in gran parte appartenenti allo storico clan Bottaro-Attanasio. Tra questi anche l’uccisione di Giuseppe Romano (detto Pippo). Infatti, a distanza di 16 anni, la procura della Dda di Catania ha riaperto il fascicolo relativo all’omicidio di Romano, avvenuto la mattina del 17 marzo 2001 in via Elorina, chiamando in causa Alessio Attanasio di essere stato l’autore materiale di quell’uccisione.
I sostituti procuratori della Dda, hanno deciso di riaprire il caso sulla scorta delle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Salvatore Lombardo, Attilio Pandolfino, Dario Troni e Rosario Piccione, ed hanno notificato il relativo avviso ad Attanasio con il quale gli è stato comunicato di volerlo sottoporre a interrogatorio; ma lo stesso, rinchiuso nella casa circondariale di Sassari-Bancali, ha chiesto di rinviare l’interrogatorio di qualche settimana perché non gli è stato possibile prendere visione degli atti del procedimento penale dove risulta coinvolto.
Giuseppe Romano si occupava di amministrare una casa di riposo, quando una mattina fu colpito da 5 colpi di pistola sparati da un sicario, mentre si era appena fermato allo stop per immettersi, a bordo della Fiat 126 rossa su cui viaggiava, sulla via Elorina (nella foto la scena del crimine subito dopo l’omicidio Romano, l’ex procuratore capo Roberto Campisi, insieme al Pm Antonio Nicastro).
Attanasio, difeso dagli avvocati Teresa A. Pintus del Foro di Sassari e Junio Celesti del Foro di Siracusa, ha fatto pervenire ai magistrati della Dda di Catania un lungo e articolato memoriale con il quale rivendica la sua innocenza. Attanasio scrive di avere denunciato lo scorso anno i collaboratori di giustizia che lo accusano di quell’omicidio, mentre precisa di essere stato scagionato nel 2012 dai collaboranti di giustizia Antonio Tarascio, detto Zuccaru, e Giuseppe Curcio.
Dopo una lunga disquisizione sulle incongruenze e le contraddittorie dichiarazioni rese nel tempo dai vari collaboratori di giustizia, Alessio Attanasio sollecita i magistrati della Direzione Distrettale Antimafia di Catania a compiere un successivo accertamento per avere la certezza che Romano sia stato ucciso da sicari a bordo non di una moto, ma di un’automobile.
Alessio Attanasio, nel chiedere di rimandare l’interrogatorio per la fine del mese di marzo, sostiene che in quell’occasione risponderà a tutte le domande dei pubblici ministeri, e che riferirà i nomi dei veri autori dell’omicidio e produrrà una memoria dettagliata su cd-rom.
C.A.