Siracusa. “Operazione Bronx” dei carabinieri: Corte d’Appello, le condanne
E’ arrivato alla sentenza d’appello il processo scaturito dall’operazione denominata Bronx, portata a termine dai carabinieri di Siracusa all’alba del 20 febbraio del 2018.
La corte d’appello di Catania ha inflitto diciotto condanne al processo scaturito carico di un’organizzazione criminale che commerciava sostanze stupefacenti nel rione Bronx nella zona alta di Siracusa. Prima della lettura della sentenza, la Corte (presidente Carmela La Rosa, a latere, Francesca Cercone e Anna Maggiore) ha rigettato la richiesta di rinnovazione dell’istruttoria avanzata dal procuratore generale di sottoporre a esame il neo collaboratore di giustizia Francesco Capodieci. Alla richiesta si era opposto l’avvocato Domenico Mignosa, che ha sostenuto che il processo si è celebrato con il rito abbreviato e che in secondo grado avevano già discusso tutte le parti. I giudici hanno rilevato che nel giudizio abbreviato le parti non hanno un diritto all’assunzione di prove nuove.
Al collaboratore di giustizia Capodieci è stata inflitta la pena di 20 anni di reclusione in continuazione (3 anni e 4 mesi in meno rispetto alla condanna di primo grado). Stessa pena (ridotta di 3 anni) per Riccardo Di Falco. Riformata in meglio anche la condanna per Giancarlo De Benedictis a 19 anni e 4 mesi di reclusione in continuazione; 8 anni e 10 mesi ciascuno per Salvatore Aimone, Christian Lanteri, Giuseppe Lauretta e Giulio Spicuglia (tutti in primo grado furono condannati a 14 anni); 9 anni e un mese per Ignazio Maltese; pene ridotte per Carmelo Di Natale, Simone Di Stefano, Carmelo Rendis e Corrado Rizza, la corte d’appello ha inflitto ciascuno la pena di 7 anni e 4 mesi di reclusione. A Salvatore Aparo, Carmelo Bianca, Salvatore Grancagnolo e Giampaolo Mazzeo, è stata inflitta la pena di 7 anni e 4 mesi di reclusione. Le uniche due condanne (4 anni di reclusione) confermate in appello sono quelle inflitte a Mattia Greco ed Emanuele Gallaro.
Nel mese di luglio del 2019 nel processo di primo grado furono inflitti complessivamente 188 anni di reclusione ai diciotto imputati arrestati nell’ambito dell’operazione antidroga “Bronx”, accusati a vario titolo di associazione finalizzata al traffico delle sostanze stupefacenti e di associazione armata.
Come si ricorderà, la vasta operazione anticrimine fu portata a termine dai Carabinieri Siracusa, su delega della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania – Direzione Distrettuale Antimafia, in esecuzione ad un’ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere emessa in data 13.02.2018 dal Gip del Tribunale di Catania nei confronti di un sodalizio criminale operante a Siracusa.
I carabinieri svilupparono una complessa attività investigativa con l’apporto di collaboratori di giustizia che decimò un’organizzazione che da tempo operava nella zona di via Marco Costanzo, meglio conosciuta come quartiere del “Bronx”, da cui ha preso il nome del citato sodalizio e l’operazione dei carabinieri, dopo un duro lavoro durato anni impegnando gli investigatori dell’Arma giorno e notte. Il gruppo criminale, ben noto nell’ambiente dei tanti consumatori di stupefacente della città, che vedevano nella “piazza di spaccio del Bronx” un luogo dove poter acquistare nell’arco dell’intera giornata, così come di notte, cocaina, hashish e marijuana, si era dotato di una vera e propria organizzazione, caratterizzata dalla suddivisione dei compiti tra i sodali: vedette, venditori, trasportatori e manovali.
Le dosi giornaliere di stupefacente erano distribuite agli spacciatori organizzati in veri e propri “turni di lavoro” avvicendati, in modo tale da garantire le cessioni di stupefacente con continuità durante l’arco dell’intera giornata e all’occorrenza anche di notte. Al fine di impedire l’intervento delle forze dell’ordine l’organizzazione si avvaleva di osservatori posizionate strategicamente.Dalle indagini svolte è emerso che il “Gruppo del Bronx” si riforniva stabilmente di sostanze stupefacenti attraverso due diversi canali di approvvigionamento, uno era quello catanese e l’altro napoletano.
Nel corso dell’attività investigativa i Carabinieri effettuarono arresti a carico degli indagati per i reati contestati (alcuni arrestati più volte) di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Furono sequestrati 100 grammi di cocaina, 250 grammi di hashish e 7 kg di marijuana. Al primo appello mancarono diversi degli indagati dichiarati irreperibili che furono arrestati dopo pochi giorni dall’operazione.
Concetto Alota