Siracusa, prelievo multiorgano all’ospedale Umberto primo
Un prelievo multiorgano è stato eseguito all’ospedale Umberto I di Siracusa grazie alla sensibilità dei familiari di un donatore deceduto nel reparto di Rianimazione diretto da Francesco Oliveri dove era ricoverato per una lesione cerebrovascolare.
Dopo il consenso dei familiari e il completamento delle procedure, avviate dal coordinatore aziendale per i prelievi e i trapianti Graziella Basso in collaborazione con il Centro Regionale Trapianti, l’equipe chirurgica dell’Ismett di Palermo ha proceduto al prelievo di cuore, polmoni, fegato, reni e l’equipe dell’Oftalmologia dell’ospedale aretuseo ha prelevato le cornee che sono state destinate alla Banca degli occhi.
“Il prelievo multiorgano-dichiara il direttore sanitario aziendale Salvatore Madonia- è stato reso possibile grazie alla sensibilità dei familiari e all’impegno dei tanti professionisti che hanno condiviso il percorso, dalla Direzione medica, dal Coordinamento Trapianti, dai medici, infermieri, tecnici della Rianimazione, del Blocco operatorio chirurgico, della Neurologia, dell’Oftalmologia, della Patologia clinica, della Cardiologia, Radiologia e Anatomia Patologica dell’ospedale Umberto I di Siracusa che dimostrano sensibilità alla terapia trapiantologica, elevate capacità professionali ed un livello ottimale di integrazione professionale e multidisciplinare dell’Azienda”.
“Questo risultato – spiega Graziella Basso, coordinatore aziendale per i prelievi e i trapianti dell’Asp di Siracusa nonché dirigente medico in Anestesia e Rianimazione dell’Umberto I di Siracusa – è frutto del senso etico dei familiari che hanno scelto di dire “Si” alla donazione degli organi. In coincidenza con il Natale, dai familiari affranti dal dolore, arriva un messaggio di speranza: in una perdita, la più tragica per loro, ci può essere un lieve conforto. La molla per sopravvivere a questo dramma infinito sarà la consapevolezza che il loro caro servirà a ridare la vita ad altre persone”.
“In una fase qual è quella che stiamo vivendo – dichiara il direttore generale dell’Asp di Siracusa Salvatore Lucio Ficarra-, in cui la pandemia ha messo sotto pressione il sistema sanitario, e in primo luogo le terapie intensive, “trincea’’ della lotta al Coronarovirus, non è semplice lavorare, tuttavia la diffusione della cultura della donazione non può subire rallentamenti. Anzi, la pandemia con le sue tristi statistiche sui decessi, ci ricorda il valore della vita umana e deve farci riflettere su quanto possa essere importante permettere ad altre persone di superare gravi patologie, in cui il trapianto rappresenta l’unica soluzione e terapia salvavita”.