Siracusa, prostituzione: filmati decine di clienti in attesa
La guardia di finanza in campo per eseguire approfondimenti di carattere patrimoniale nei confronti delle persone coinvolte nell’operazione denominata “Case chiuse”, che ruota attorno a un presunto giro di prostituzione consumato negli ultimi due anni nel capoluogo. “In questa fase delle indagini abbiamo dato delega anche alle fiamme gialle che hanno il compito di eseguire accertamenti relativi all’entità dei profitti relativi all’attività illecite emerse a conclusione delle indagini”, afferma il procuratore capo Francesco Giordano.
Intanto, ad attendere la convocazione dell’interrogatorio di garanzia sono il medico Vincenzo Magliocco, la moglie Franca Petrino, e l’imprenditore siracusano Davide Formisano, per i quali il pm Margherita Brianese ha ipotizzato l’accusa di sfruttamento della prostituzione.
Nei due anni d’indagine, gli investigatori della squadra mobile sono riusciti a raccogliere una corposa documentazione, costituita essenzialmente da intercettazioni ambientali e telefoniche e anche da immagini ricavate dalle telecamere installate a ridosso delle case d’appuntamento all’insaputa di lavoratrici e occasionali clienti. Un’attività investigativa che ha permesso di filmare decine di uomini a cui piaceva intrattenersi con le prostitute. Per ogni prestazione le tariffe si aggiravano dalle 200 alle 500 euro e le ragazze sarebbero state impegnatein rapporti sessuali ogni giorno per diverse ore. Periodicamente avvenivano i “ricambi” con l’arrivo a Siracusa di altre giovani soprattutto dai paesi dell’Est europeo che prendevano il posto di altre loro connazionali.
Da quanto emerso dalle fonti d’indagine, all’inizio il giro sarebbe stato costituito da ragazze italiane a cui sarebbero subentrate quelle di origini sudamericane mentre nell’ultimo periodo la clientela, composta da professionisti ma anche da operai dai gusti sessuali raffinati e dal portafogli capiente, dimostrava di gradire la presenza di donne europee dal fisico mozzafiato e molto disponibili. Il contatto con i clienti, provenienti dal capoluogo ma anche da altre parti della provincia, sarebbe avvenuto attraverso gli annunci su alcuni giornali. Gli incontri sarebbero avvenuti nelle ore serali ma anche in quelle notturne, al punto che gli inquilini dei palazzi potevano notare un andirivieni di persone anche all’alba.