Siracusa, la Regione revoca il finanziamento per la nuova caserma dei carabinieri
La Giunta regionale siciliana, con deliberazione del 21 gennaio, ha revocato il finanziamento per la realizzazione del nuovo Comando Provinciale dei Carabinieri, stanziato che era stato inserito nel Patto per lo Sviluppo della Regione Siciliana.
La Giunta, nel rimodulare le risorse derivanti dal Patto per il Sud “Edilizia pubblica – interventi mirati alla sicurezza ed alla riqualificazione di edifici di valenza pubblica destinati a presidi di legalità”, ha ritenuto che l’intervento infrastrutturale “Comando Provinciale di Siracusa – Idroscalo De Filippis – lavori per 3,6 milioni di euro” debba essere revocato perché “la nuova previsione progettuale non è riconducibile al Patto per il Sud è il nuovo cronoprogramma”.
Per l’ex deputato regionale, Enzo Vinciullo: “3,6 milioni di euro vengono, politicamente parlando, scippati alla provincia di Siracusa per emigrare, cioè per essere assegnati, verso le rimanenti fortunate province siciliane e il tutto nel silenzio assordante di chi dovrebbe tutelare il territorio. Ciò detto, senza voler entrare nelle decisioni che il Comando Generale dell’Arma vorrà, o ha già assunto, sulla sua sede provinciale, quello che non è sopportabile è che nel provvedimento della Giunta si sono limitati a scrivere Comando Provinciale, omettendo di indicare dei Carabinieri, si desume che trattasi del Comando Provinciale dei Carabinieri solo perché si fa riferimento all’Idroscalo De Filippis”.
L’altra cosa che non si può accettare è che il progetto non sia riconducibile al Patto per il Sud, cosa assurda, in quanto nell’elenco firmato ad Agrigento nel settembre 2016, cioè nella scorsa Legislatura, il Comando Provinciale è stato inserito e del resto il Governo regionale ha la forza di smentire se stesso in quanto nell’incipit della deliberazione di Giunta si parla chiaramente di “Patto per lo Sviluppo della Regione Siciliana, riprogrammazione risorse derivanti da economie e da revoca di interventi”, quindi, ancora una volta, la mano destra non sa cosa fa la mano sinistra, oppure hanno cercato di oscurare, sempre politicamente parlando, il provvedimento di revoca.