Politica

Siracusa, riparte la scuola a settembre ma non tutti gli asili nido

A pochi giorni dalla riapertura dell’anno scolastico, fissata in Sicilia per il 16 settembre, “Civico4” ha deciso di “misurare” lo stato di salute relativo ai gradi di istruzione di competenza dell’Amministrazione comunale, iniziando dal fondamentale servizio degli asili nido, ancora molto al di sotto degli standard di qualità e delle aspettative di una città delle dimensioni di Siracusa, nonostante sulle tasche dei cittadini gravi una spesa di oltre 2 milioni di euro all’anno.
La città di Siracusa ha chiuso l’anno scolastico 2020/2021 con sole cinque strutture aperte, “Celentano” in via Basilicata con 26 bimbi, “ZeroTre” in via Alessandro Specchi con 27 bimbi, “Paperotti” in via Servi di Maria con 47 bimbi, “Qui Quo Qua” in via Luigi Cassia con 34 bimbi, l’asilo nido del Tribunale con 23 bimbi. Un totale di 157 bimbi, che rappresenta un numero ridicolo per una città come Siracusa (vanno aggiunti i posti acquistati presso un asilo privato a Cassibile, ma sul tema parleremo dopo) e in proporzione alle risorse economiche investite.
Secondo il movimento, la domanda da parte delle famiglie siracusane sarebbe stata molto più alta, ma le ragioni per cui l’Amministrazione comunale non favorisce l’offerta degli asili nido pubblici sono sei e “Civico4” le elenca di seguito: “1. Con la “scusa” della ristrutturazione di due edifici che in precedenza ospitavano asili in via Mazzanti e via Regia Corte, l’Amministrazione ha aperto – in contrasto con il capitolato di appalto – solo cinque strutture, senza sostituire le due da ristrutturare con altre due, come ha fatto sempre per gli altri gradi di istruzione; 2. L’Amministrazione comunale eroga il servizio solamente nei quartieri Grottasanta e Akradina e, attraverso l’acquisto di posti in un asilo privato, a Cassibile, perpetuando una disparità tra le famiglie siracusane che denunciamo da mesi; 3. A dispetto del capitolato d’appalto, che le individuava come “migliorie” che hanno permesso ad alcune cooperative di vincere la gara, l’Amministrazione comunale non ha “garantito” né l’apertura tutto l’anno alle 7.30 anziché alle 8, né l’apertura tutto l’anno il pomeriggio; 4. L’Amministrazione comunale ha aperto gli asili nido pubblici a novembre 2020 mentre tutti gli altri avevano già aperto a settembre; 5. Le tariffe sono troppo alte, anche in ragione dell’incapacità di garantire determinati servizi; 6. Manca segnaletica stradale che aiuti i cittadini a trovare dove siano ubicati gli asili nido pubblici, soprattutto in alcuni casi, in cui le strutture sono “nascoste” rispetto ai principali assi viari”.
Peraltro, pare che anche per l’anno scolastico 2021/2022 gli asili “Baby Smile” e “Arcobaleno” non apriranno a settembre, forse lo faranno ad ottobre. “Quello che l’Amministrazione comunale finge di non capire – accusa il leader Mangiafico – è il fatto di non avere appaltato delle strutture ma un servizio e di venire meno sistematicamente all’erogazione di questo servizio alla cittadinanza, disincentivando le famiglie che dovendo iscrivere i bimbi già a settembre, sono costrette ad orientarsi su strutture private”.
Si tratta di un fallimento rispetto all’obiettivo fissato in capo all’assessore ai servizi sociali con il “Piano dettaglio obiettivi 2021” allegato alla delibera 46 del 18/05/2021 di approvazione del Peg, considerato che a pagina 139 si legge: “Con il Decreto n. 902 del 3 agosto 2020 l’Assessorato regionale della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro ha approvato la graduatoria degli Interventi infrastrutturali a titolarità pubblica per la prima infanzia. Il Comune di Siracusa ha ottenuto il finanziamento di euro 499.858,29 per l’Asilo Nido “L’Arcobaleno” (Via Spagna) ed euro 499.906,48 per l’ASILO NIDO “BABY SMILE” (via Regia Corte). L’obiettivo è di affidare i servizi degli asili nido negli immobili riqualificati entro il mese di settembre”. Considerato che a tale obiettivo è stato affidato un peso del 100% sul giudizio di gestione, ci auguriamo che l’Amministrazione comunale decurti al dirigente di settore la relativa indennità di obiettivo.
“Resta sul tappeto la questione del mancato assorbimento di tutte le unità lavorative legate al capitolato di appalto, aggirata attraverso accordi che hanno penalizzato alcune lavoratrici (unità assunte in ordine di situazione reddituale e familiare, in funzione delle iscrizioni), che “Civico4” ritiene illegittimi e che, nel silenzio dell’attuale Amministrazione comunale, hanno consentito che alcune lavoratrici non prestassero servizio nel corso del 2020/2021 e, probabilmente, rischiano di non prestarlo nel 2021/2022. È questo il caso dell’asilo “Celentano” di via Basilicata, che vede illegittimamente ancora a casa tre lavoratrici. – dice Mangiafico – L’Amministrazione comunale non si è resa protagonista di alcuna campagna di incentivazione alla vaccinazione del personale operante presso gli asili nido, così come previsto dal “Piano Scuola” del Ministero dell’Istruzione a pagina 6, né ha curato che lo facessero le cooperative affidatarie del servizio, determinando una situazione per cui ancora oggi non tutto il personale è vaccinato e, di conseguenza, creando anche da questo punto di vista condizioni di incertezza.”
“Civico4”, nel sostenere ancora una volta il principio di legalità per cui il servizio degli asili nido va erogato in sette strutture fin dalla riapertura delle scuole, aggiunge che l’Amministrazione comunale ha anche il dovere di erogare questo servizio in tutti i quartieri della città, smettendola col “privare” una parte della città di questa opportunità. Per questa ragione, ritiene che l’Amministrazione comunale debba attivare servizi di asili nido anche in Ortigia, alla Borgata, nel quartiere Tiche, a Villaggio Miano, nelle zone balneari e a Belvedere e denuncia di avere optato per l’alternativa dell’acquisto posti presso privati solo per Cassibile, determinando incomprensibili posizioni di svantaggio sia di alcune famiglie rispetto ad altre, ma anche di alcune strutture sul territorio rispetto ad altre.
Per l’educazione e lo sviluppo dei bambini, l’ambiente scolastico è importante quanto l’ambiente familiare. Gli “asili nido” vanno pensati da un’Amministrazione comunale lungimirante, coraggiosa ed entusiasta come luoghi che forniscano su tutto il territorio comunale ai più piccoli e alle loro famiglie i migliori servizi per la loro crescita.

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