Siracusa Risorse, due operai protestano arrampicandosi sui tetti
Due dipendenti di Siracusa Risorse hanno inscenato da questa mattina una manifestazione di protesta. Uno dei due si è arrampicato in cima al serbatoio della cisterna, l’altro sul tetto della sede della Polizia provinciale in contrada Fusco.
Una clamorosa protesta per attirare l’attenzione dell’opinione pubblica e della politica sulle condizioni economiche delle 104 famiglie che da sette mesi, ormai, non ricevono stipendio. Sul posto sono accorsi gli agenti della Digos, che stanno facendo la spola con la zona industriale dove questa mattina sono stati rimossi i blocchi posti da undici giorni dai dipendenti della Comes.
In tarda mattinata, altri dipendenti di Siracusa Risorse hanno deciso di occupare la stanza del commissario straordinario del Libero Consorzio comunale. Il sindacato continua la trattativa con le forze politiche per arrivare a una soluzione in tempi brevi. I dipendenti di Siracusa Risorse da sette mesi, ormai, non percepiscono stipendio, mentre dalla Regione arrivano rassicurazioni ma solo a parole. “Da qui non mi muovo se non ho precise assicurazioni sul pagamento degli stipendi arretrati. Non si può scherzare con la dignità delle persone e con il pane dei nostri figli”, dice Nuccio Silvestro, il dipendente dell’azienda in house, che si è arrampicato sulla cisterna.
E ARRIVA ANCHE IL FANTASMA. Nel frattempo, si è aggiunto alla protesta un dipendente del Libero Consorzio, lo stesso che ha protestato a Roma e a Bruxelles, il quale si è presentato nel cortile della Polizia provinciale con un mantello bianco e con la bocca tappata da un nastro adesivo nero. Al petto, una scritta che spiegava il senso della protesta, che vuole fare emergere il fatto che i lavoratori dell’ex Provincia non contano più nulla, non hanno quasi più mansioni assegnate e, soprattutto, non percepiscono da tre mesi lo stipendio.
