Siracusa, sgominata banda di trafficanti di esseri umani
Un’organizzazione che operava a Comiso come base logistica per lo smistamento degli immigrati clandestini, direttamente collegata con i paesi di partenza, è stata sgominata dalla squadra mobile di Siracusa con il coordinamento della Procura della Repubblica aretusea. Cinque gli arresti che riguardano il reato di sequestro di persona perpetrato da un’ organizzazione internazionale che favorisce l’arrivo ed il trasferimento di immigrati.
Da Comiso gestivano il traffico dei migranti, sbarcati nei porti siciliani. Una presunta organizzazione di cittadini stranieri è stata sgominata nel giro di 48 ore dagli uomini della squadra mobile di Siracusa. Cinque le persone arrestate due eritrei, un pakistano, un etiope e un marocchino, altre nove sono state denunciate a piede libero. Sono accusati di sequestro di persona ed altri reati connessi allo sfruttamento dell’immigrazione clandestina.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Siracusa, sono scattate a seguito della segnalazione da parte di un cittadino somalo, sbarcato il 4 maggio scorso al porto di Augusta, il quale ha denunciato di avere ricevuto al suo telefono cellulare la chiamata da parte di un uomo che gli diceva di versare la somma di 200 euro in un posta mat se voleva liberare la cugina quindicenne, in loro mani. Gli investigatori hanno avviato le indagini dapprima con l’ausilio tecnico, riuscendo a individuare nella zona di Comiso la partenza della chiamata. Una volta spostati in zona, sono riusciti a individuare un pullman sul quale stava salendo un gruppetto di immigrati pronti per essere destinati a Milano. I poliziotti hanno seguito il furgoncino sul quale avevano preso posto quattro persone, che si è poi fermato in un’abitazione del centro di Comiso. Proprio in quel frangente, mentre i poliziotti erano appostati, hanno notato uscire dalla stessa casa due persone con una ragazzina che faceva supporre essere la stessa segnalata dal cittadino che ha ricevuto la telefonata. Scattata l’operazione, sono state bloccate le cinque persone, mentre la ragazzina ha spiegato di non riuscire a partire perché i suoi sequestratori avevano insistentemente chiesto denaro ai suoi parenti sparsi per l’Europa.