Siracusa, struggente bellezza, cultura e natura violentate dall’abusivismo e dalla puzzolente spazzatura.
Si tenta di coprire i ritardi e i fallimenti della politica che amministra la città di Siracusa con l’Università, in un percorso condiviso e trattato dal sindaco Francesco Italia e dal rettore dell’Università di Catania Francesco Basile, sulla possibilità dei nuovi corsi di laurea sui Beni Culturali, Unesco, Turismo e Riqualificazione Ambientale, e per la facoltà di Architettura insiste l’idea di un potenziamento. Orbene. Tutto questo è certamente positivo, impegna l’amministrazione comunale verso un giusto percorso culturale apprezzabile, così come diventa importante lo sviluppo economico della città, con la differenza che per alcune iniziative si propaganda con la fanfara dei media a tutta birra, mentre per altre si ordina il silenzio stampa, come per la Piazza D’Armi del Castello Maniace, senza scomodare il resto del passato. Tattica, convenienza, politica o quello che volete, ma c’è una pericolosa indifferenza e menefreghismo per l’emergenza chiamata invasione dei rifiuti con il fallimento della raccolta differenziata, dell’aggressione forte e continua della città dei rifiuti.
E non è solo la periferia ma anche il centro storico che soffre per il fetore irresistibile, la puzza nauseabonda e un’aria irrespirabile, aggravata dal caldo torrido dell’estate e dallo Scirocco che soffoca già da solo mentre si mescola con il fetore della spazzatura; questo è da qualche mese il tormento dei Siracusani, mentre dal Vermexio sono arrivate poche parole a orologeria al politichese e nulla più.
Grave che non si tiene conto del crescente malcontento che sta dilagando tra i cittadini Siracusani. Essere informati è importante per capire di cosa si occupa veramente il nuovo ex vice sindaco, ora primo cittadino e la sua Giunta mista tra vecchi e nuovi assessori, oltre che di Università e paninerie all’interno dei siti storici di Siracusa, quindi in quali ambiti deve convincerci che farà alla fine un buon lavoro? Spettano al comune tutte le funzioni amministrative che riguardano la popolazione e il territorio comunale, e nessuno verrà a darci consigli o aiutarci a risolvere i problemi che si accavallano da almeno quindici anni, principalmente nei settori organici dei servizi alle persone e alla comunità nel suo insieme, dell’assetto e utilizzazione del territorio e dello sviluppo economico e sociale.
La città di Siracusa soffre della mancata buona e corretta raccolta dei rifiuti, il decoro urbano e la salvaguardia dell’ambiente; compiti principi di un’amministrazione comunale che si rispetti, che deve produrre gli effetti più visibili e non abbandonare al destino dei vinti luoghi e cittadini. Ed è proprio la gestione dei rifiuti e del decoro urbano come la pulizia delle strade e degli altri luoghi pubblici, il verde nelle piazze e monumenti in cui pecca già da troppo tempo l’amministrazione della città di Archimede; un ramo molto importante regolarmente abbandonato a Siracusa è la manutenzione delle strade, l’organizzazione del traffico e il servizio autobus, riparare le strade e organizzare la circolazione stradale in maniera razionale, manca del tutto o è precaria la segnaletica orizzontale, verticale e luminosa.
C’è poi la questione della rete idrica e fognaria colabrodo con perdite copiose e la qualità dell’acqua non proprio bevibile, oltre che cara, senza che nessuno si prende la briga di raccontare la verità su tariffe e fasce di consumi. E ancora, l’assistenza ai minori con problemi e ai disabili, autistici, a quella alle famiglie meno abbienti a cui si deve aggiungere la cattiva gestione dei centri anziani. Ci sono sempre le criticità degli asili nido, oppure la manutenzione delle scuole con tutte le mille cose irrisolte. L’edilizia popolare rimane in eterno abbandono; problemi che derivano dalla scarsità di alloggi e dalla mancanza di risorse per eseguire la manutenzione di quelli esistenti. Insomma, l’elenco è lungo davvero. Per adesso basterebbe vedere risolti una piccola parte di questo elenco per poi ricordarvi ancora una volta che diventare amministratori della città non vi è stato ordinato dal medico di famiglia, ma è stata una scelta verso la nobile arte della politica.
Concetto Alota