Siracusa: tra il fallimento politico conquista il primo posto su quota export sul Pil grazie all’esportazione d’idrocarburi e prodotti agricoli
Nella foto di repertorio l’ex presidente dell’Autorità Portuale, Aldo Garozzo.
Tirando le somme dell’anno che sta per finire, si protocolla come il territorio della provincia di Siracusa è precipitato nel baratro economico e sociale a una velocità molto maggiore di quanto si possa immaginare. E se negli anni della cosiddetta Prima Repubblica, bene o male, si provava a fatica a ridurre il divario economico registrando il reddito pro-capite più alto del Meridione d’Italia, infrastrutturale e sociale con il resto del Paese, oggi siamo negli ultimi posti. La Siracusa ricca e ordinata di un tempo, oggi appare come un grande deposito di spazzatura a cielo aperto che sprigiona a tratti una puzza irresistibile e aria irrespirabile, topi che passeggiano indisturbati, cani e gatti che mangiano gli scarti di cibo dalle buste puzzolente che strappano in mezzo alla pubblica via, con l’aggravante del silenzio del palazzo. Sulla scia del pianista che suona mentre la nave affonda nel mare dei rifiuti. Altra nota stonata è la raccolta differenziata, un vero fallimento. Positivo lo smantellamento del “Sistema Siracusa” e dei suoi reconditi interessi e corruzione in mezza Italia che hanno scoperchiato una pentola di acqua sporca che bolliva di nascosto con dentro magistrati, giudici, avvocati, faccendieri e uomini delle istituzioni che, pare, non sia stata ancora del tutto ripulita. Manca ancora un piano strategico economico, politico e sociale per far risorgere dalle ceneri della corruzione il territorio siracusano.
Il Consiglio comunale di Siracusa si scioglie senza capire il perché, con i tanti risvolti di una lotta politica senza esclusione di colpi, puerile, che nasconde ancora tanti segreti e interessi. Abbiamo assistito alla speculazione dei loculi al cimitero dei nostri morti. Paghiamo la tassa sui rifiuti tra le più alte d’Italia, ma assistiamo all’invasione della spazzatura per colpe diffuse e alluvioni continue causate dalla mano dell’uomo schiavo della società dei consumi; e se da un lato sono i cittadini che non vogliono rispettare le regole della civile convivenza, dall’altro troviamo un’amministrazione che va avanti tastoni senza riuscire a risolvere un problema elementare che riguarda la salute pubblica.
Dopo anni di traccheggi appare (forse) finalmente all’orizzonte la realizzazione del nuovo ospedale di Siracusa, ma non è sicura la sua ubicazione. Menti raffinate si sforzano di nascondere interessi e connubi, ma di fronte alla logica deduzione rimane solo la soverchieria di una politica senza scrupoli e con la vocazione alla corruzione.
Dopo anni di veleni al palazzo di giustizia di Siracusa è stato nominato il nuovo procuratore della Repubblica, ma è ripartita subito la caccia alle streghe dopo la guerra tra le varie correnti per disarcionare l’eletto.
Arriva la recessione. Nella gran parte degli indicatori del Sole 24ore, la crescita economica nel territorio siracusano ha rallentato fortemente. Non si trova lavoro, i giovani scappano e i disoccupati si arrangiano come possono; nella classifica delle 107 province siamo all’85° posto per ricchezza e consumi, mentre negli anni passati eravamo sempre nei primi 40 posti; su Giustizia e sicurezza il territorio di Siracusa si trova al 90posto; al 95° per affari e lavoro e al 82° sul reddito pro-capite, mentre le imprese che chiudono sono più di quelli che nascono. Ma in compenso il territorio siracusano è al primo posto assoluto su quota export sul Pil e questo è dovuto all’esportazione d’idrocarburi e ai generati chimici prodotti dal Petrolchimico e in parte dall’agricoltura; tesi da sempre sostenuta dall’ex presidente dell’Autorità Portuale di Augusta Aldo Garozzo. Segno che la zona industriale, insieme all’agricoltura e la turismo, rimane la nostra sola speranza di sopravvivenza, ma purtroppo è anche una fonte d’inquinamento.
La Provincia di Siracusa, una volta considerata “babba”, oggi è al secondo posto in Sicilia dopo Catania in rapporto alla popolazione per numero di reati che supera notevolmente mediamente i 15mila casi di crimini denunciati l’anno, cui bisogna aggiungere quelli cosiddetti di mafia, di competenza della Direzione Distrettuale Antimafia di Catania.
Nella classifica del “Sole24” si riesce a percepire una sostanziale differenza nell’individuazione dei criteri attraverso i quali calcolare la reale qualità della vita, in aggiunta alla tradizionale classifica che si pubblica ogni anno, basata sul PIL, il Prodotto Interno Lordo, nella graduatoria del BIL, il Benessere Interno Lordo, sono il risultato degli indicatori che prendono in esame ambiti della vita quotidiana dei singoli e delle comunità andando al di là del dato meramente economico. Si parla quindi di condizioni di vita materiali, di salute, d’istruzione, di attività personali, di partecipazione alla vita politica, dei rapporti sociali, d’insicurezza economica e fisica fino all’ambiente, variabile importante che può significare, se di segno negativo, situazioni particolarmente gravi, come quella di Siracusa, ultima città italiana nella graduatoria del BIL a causa di una situazione ambientale critica, in cui spiccano gli infiniti chilometri quadrati di discariche abusive, mare, terra e ambiente inquinati, il tutto abbandonato da una politica che non riesce a farci uscire dal vicolo cieco in cui ci siamo infilati. Così l’economia arranca e i poveri aumentano circondati sempre di più dal vuoto di una politica incapace di programmare un futuro; siamo diventati come chi si è risvegliato dal coma per scoprire di essere senza alcuna identità.
Concetto Alota