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Siracusa, i veleni della politica e la strumentalizzazione trasversale

Per qualcuno il senso di quel “chi non è con me è contro di me” è una legge universale. Si tratta invece di un sintomo squisitamente personale ed è applicata in uno strato sub-culturale, dove domina la presunzione e l’arroganza. Appare palesemente strumentale l’inadeguatezza dei fatti che stanno interessando il Vermexio e dintorni in questi giorni, dove lo scontro è sceso nel basso profilo delle offese e delle accuse a buon mercato. Succede quando l’incapacità di trattenersi dalla strumentalizzazione supera la ragione. La deriva plebiscitaria annunciata per la protesta che non c’è stata e nemmeno quella personale che si fonda a volte, come nel caso, sul populismo dell’antipolitica. Ciò costituisce un buco nero per il consiglio comunale siracusano che inghiotte ogni questione e risponde con la simulazione agli stimoli della popolazione coinvolta a parole a decidere le sorti della comunità.

Molte persone hanno condiviso la protesta di primo acchito, ma quando si è capito che le dimissioni condizionate erano un palliativo per soffocare la scena agli ex consiglieri comunali, delle dimissioni reali, Massimo Milazzo e Fabio Ridante, la convinzione che si trattasse di falsa politica e di bassa declinazione sub-culturale sono cresciuti, fino a suscitare tanti dubbi e riserve, per arrivare a sfociare in una piccola quanto dignitosa protesta con la delusione degli organizzatori.

Senza il cielo della politica chiara e limpida non c’è risultato, ma soltanto retorica. Un impegno politico e intellettuale si offre oggi per la politica siracusana come occasione di rinascita civile, di riscatto, segno di responsabilità che coinvolge tutti i partiti e i cittadini in prima persona, compreso chi lavora con il pensiero della rivoluzione e della fantasia. Tutto ciò serve per stabilire la stretta relazione tra potere politico e il popolo sovrano, che dà virtù all’etica politica. La condizione siffatta richiede coraggio e tanta moralità politica, così come esperienza. Insieme al coraggio di usare ogni contingenza di discontinuità nel sistema dell’appiattimento e dell’attuale simulazione e della distrazione giudiziaria in corso di definizione, che si vuole inculcare alla massa condizionata dal social fuori da ogni logica, insiste il desiderio di svolgere una funzione inquieta, pseudo rivoluzionaria, con la paura di essere annientati dall’avversario.
La trasversalità e la diversa estrazione politica dei firmatari delle dimissioni davanti al notaio e condizionati al raggiungimento delle firme necessarie per chiudere la partita politica al Vermexio, non devono indurre alla facile definizione di comodi condottieri. Ciò avviene tra persone provenienti da diverse identità politiche che sentono la necessità di un’azione nuova per apparire e non di essere che tentano di riconfigurarsi nell’attuale assetto confusionario, non per un riassetto politico su nuove, urgenti linee di programma, ma per saggiare l’ambiente sulle strategie elettorali future, alla presenza del fallimento delle ideologie e della sana e buona politica. Il resto è il solito miserabile scenario carico di calunnie e accuse gratuite e senza logica; ma il grido del popolo è chiaro: via tutti!

Concetto Alota

 

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