Siracusa. Video de “Le Iene”, morte di Renzo Formosa e il grido di dolore verso la Giustizia
Siracusa. Il Procuratore Fabio Scavone e il Sindaco Francesco Italia rispondono al grido generale di giustizia per il giovane Renzo Formosa, deceduto dopo 26 ore di agonia dal tragico incidente stradale.
Sulla morte di Renzo Formosa, il giovane di 15 anni deceduto nell’incidente stradale che ha interessato la pubblica opinione dopo il servizio de “Le Iene”, il capo della Procura della Repubblica di Siracusa di Fabio Scavone ha acquisito il video diffuso e vuol vederci chiaro su tutta questa ingarbugliata vicenda, in cui secondo i genitori e “le Iene” ci sarebbero tante colpe diffuse. L’interesse della Procura è sulle discrepanze emersi nel video de “Le Iene” e le indagini partono dal punto zero e riguardano eventuali omissioni dei vigili urbani che hanno eseguito i rilievi, fermo restando la posizione di Santo Salerno 23 anni, figlio di Sebastiano, Vigile urbano, alla guida della fiat Panda senza assicurazione che procedeva a forte velocità causando il mortale incidente stradale, nel processo formalizzato con la prima udienza già fissata e con la pesante accusa di omicidio stradale.
Anche il sindaco di Siracusa ha deciso di intervenire a gamba tesa con una sorta d’indagine interna. Ha chiesto al comandante dei vigili urbani di Siracusa un dettagliato rapporto.
Sono tante le criticità sollevate da “La Iene” sulla morte di Renzo Formosa, deceduto a seguito di un incidente stradale vittima innocente, un ragazzo di appena 15 anni che muore dopo 26 ore di agonia, senza nessun segno di pentimento da parte del colpevole dell’omicidio stradale.
Il cuore di Renzo Formosa ha cessato di battere per le gravi e multiple lesioni riportate in diverse parti del corpo dopo il tremendo impatto contro quella maledetta Fiat Panda, mentre viaggiava in sella al suo scooter di ritorno dalla scuola a casa.
Fu sottoposto a diversi interventi chirurgici per la riduzione delle lesioni, alcune delle quali hanno riguardato organi vitali. I bollettini medici hanno sempre tracciato un quadro clinico drammatico. Vana la gara di solidarietà tra i siracusani per la donazione di sangue; il cuore di Renzo ha cessato di battere dopo un nuovo tentativo in sala operatoria di ridurre le fratture al torace e agli arti inferiori, conseguenza dell’impatto con l’automobile.
Appunti dell’inchiesta de “Le Iene”:
– Omicidio stradale causato da un’auto senza copertura assicurativa.
– Sorpasso pericoloso a velocità sostenuta.
– Invasione di corsia e transito contromano.
– Eccesso di velocità: 100 km orari in città.
– Il proprietario dell’auto, padre del guidatore, vigile urbano interagisce con i colleghi sul luogo dell’incidente durante i rilievi.
– La mancanza dell’alcool test e delle analisi tossicologiche.
– La perdita della memoria da parte del vigile urbano che nega di aver eseguito i rilievi e il padre del guidatore sotto accusa che lo invita: “…non dire una parola”.
Ecco la sintesi del racconto de “Le Iene”: “Una macchina salta la corsia e uccide Renzo, in scooter. La guida il figlio di un Vigile urbano. Proprio i rilievi dei Vigili trascurano troppi elementi: con Nina Palmieri siamo andati a Siracusa a cercare giustizia”.
“21 aprile 2016: Renzo, 15 anni, sta tornando da scuola in motorino. Un’auto fa un sorpasso in curva a forte velocità, entra nella sua corsia e lo travolge. Il ragazzo muore il giorno dopo”.
“A guidare l’auto è Santo Salerno 23 anni, figlio di Sebastiano, Vigile urbano, che compare poco dopo, in borghese, sulla scena dell’incidente. Proprio i rilievi dei Vigili sull’incidente sono molto lacunosi. L’auto è senza assicurazione, a Santo non viene fatto alcun test e non viene ritirata nemmeno la patente”.
“L’inviata de “Le Iene” Nina Palmieri ha incontrato i genitori di Renzo che chiedono giustizia per un figlio “ucciso tre volte, da un’auto, dai Vigili urbani e dalle bugie”. Ha cercato di parlare anche con il padre di Santo e con il Vigile che fece quei rilievi: niente da fare non parlano, scappano via e inizia uno strano inseguimento”.
“Santo Salerno è stato rinviato a giudizio per omicidio stradale, il processo comincerà solo nel settembre 2019″.
Concetto Alota