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Siracusa, zona gialla: ecco chi riparte e chi… aspetta

Il primo effetto positivo che gli operatori economici della provincia di Siracusa attendono con la colorazione in giallo della Sicilia, è il ritorno dei turisti. Oggi hanno riaperto il parco archeologico della Neapolis e il castello Maniace e torna all’attività anche il museo archeologico regionale “Paolo Orsi”, mentre il museo Bellomo riaprirà non prima del 24 maggio. “Da domani cominceremo a presidiare gli ingressi di parchi e musei – afferma Carlo Castello, presidente dell’associazione delle guide turistiche siracusane – sappiamo che non possono esserci i turisti stranieri ma si spera di iniziare a lavorare con i visitatori di prossimità, siciliani e italiani”.  

Cominciano a rimettersi in moto anche le strutture alberghiere. Se fino a ieri le prenotazioni erano concentrate soltanto nei mesi di luglio e agosto, oggi pervengono prenotazioni di camere già per il weekend del 2 giugno. “E’ un segno incoraggiante – dice Pippo Rosano, presidente di Noi Albergatori – certo, non si risolve il problema perché mancheranno gli stranieri, che componevano la parte sostanziale dei flussi turistici a Siracusa”. Nel 2019 la presenza di stranieri sul territorio aveva superato del 54% quella italiana mentre a tutt’oggi il dato si ferma ad un misero 2%. “È importante – prosegue Rosano – dare l’immagine di una regione che può accogliere i turisti in sicurezza. Se falliamo in quest’obiettivo, soccomberemo a competitor come Spagna e Grecia, mentre ci preoccupa Malta che ad ogni turista offrirà un tesoretto da spendere durante la permanenza sull’isola”.  

Ripartenza a singhiozzo per gli stabilimenti balneari. Uno su cinque è pronto, già da oggi, a riaprire ombrelloni e sedie sdraio. “Gli stabilimenti più strutturati – afferma Giampaolo Miceli, vice presidente di Cna – ripartiranno la prossima settimana. La stragrande maggioranza degli operatori, però, ha deciso di ritardare la riapertura a giugno. In termini numerici significa che su 45 stabilimenti balneari, 8 apriranno subito in città e nell’area di Noto. Il paradosso della stagione è costituito da Portopalo dove incombe la zona rossa e i sei operatori del settore subiranno una nuova mazzata”. 

I problemi maggiori si riscontrano nella ristorazione dove almeno il 30% degli operatori non potrà riavviare l’attività per mancanza di spazi esterni. “Noi non apriamo – dice Giovanni Guarneri, uno degli chef più rinomati di Ortigia – perché allestire un dehor in via Maestranza avrebbe un costo insopportabile. Aspettiamo che si ritorni presto alla normalità e che finisca l’ostracismo che genera paradossi come nel caso del coprifuoco, una vera follia”. 

Sulla scia del teatro greco in attesa di una deroga per 2.500 spettatori, anche i cinema e gli altri teatri provano a riaprire. “Al momento – spiega Giuseppe Vasquez, presidente di Confesercenti – i cinema non riapriranno. Sale piccole, distanziamento e una programmazione di film dedicata solo al web non consente azzardi. Ci sono, però, proposte e iniziative per avere una stagione estiva teatrale e concerti in strutture ben organizzate e sicure. In cantiere progetti per proiezioni cinematografiche all’aperto, al fianco di rassegne come Ortigia film festival e le serate in piazza Santa Lucia”. 

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