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Siracusa. Zona industriale: il fallimento della politica tra inquinamento, morte e dolore

Sui morti a causa dell’inquinamento selvaggio nella zona industriale siracusana, vale la pena ricordare il fallimento della politica a tutti i livelli, nessuno escluso.

Nel novembre del 2008 l’accordo di programma sottoscritto prevede interventi di riqualificazione ambientali e funzionali alla reindustrializzazione, con la messa in sicurezza e bonifica della rada di Augusta, delle acque di falda, la bonifica dei suoli.

Per l’inquinamento delle acque marine e dei fondali della rada di Augusta si tenta di minimizzare, ma i dati derivanti dalla caratterizzazione ambientale fase I e fase II, elaborati dall’Icram, hanno evidenziato una grave situazione di contaminazione dei sedimenti principalmente e nella fase primaria, da mercurio e idrocarburi – C>12; secondariamente da: Esaclorobenzene Hcb; Piombo – Pb; Policlorobifenili – Pcb; Rame – Cu; Zinco -Zn; Arsenico – As; Cadmio – Cd; Diossine e Furani; Idrocarburi Policiclici Aromatici – Ipa. L e principali criticità emerse nella parte a mare inclusa nel Sin Priolo, sono riconducibili ad inquinamento da attività di raffinazione e/o da perdite di greggio; e questo senza tanti preamboli, oltre all’inquinamento termico, eutrofizzazione, contaminazione dei sedimenti da metalli pesanti e idrocarburi.

Le indagini ambientali hanno evidenziato un grave stato di contaminazione dei suoli, delle falde acquifere, sia sottostanti, sia superficiali. Contaminazione presente nei terreni dei parci serbatoi da prodotti idrocarburici surnatanti.

L’elenco è lungo, ma vale la pena sottolineare che nella buona sostanza la criticità sanitaria è rimasta tale e quale, ed anzi per certi aspetti si è aggravata. Colpa dei composti volatili pericolosi per la salute degli esseri umani, così come della vita in generale. Composti organici volatili pericolosissimi, la cui inalazione aerosol o vapori, sostanze a sua volta asservite sul particolato per ingestione di alimenti contaminati o attraverso la cute, hanno conseguenze devastanti sulle salute. L’Agenzia Internazionale di Ricerca sul Cancro IARC, ha inserito nella lista dei probabili cancerogeni per l’uomo, il benzo(a)pirene e altri Composti Organici Volatili, oltre agli inquinanti organici persistenti, i metalli pesanti e tanti altro ancora.

È sono i vertici dell’Asp di Siracusa che nel 2015 hanno confermato, nel corso dell’Audizione della Commissione di inchiesta sui rifiuti, la relazione diretta tra l’inquinamento dell’aria e delle acque con l’incidenza di tumori e malformazioni, fornendo, nel contempo alla Commissione i dati raccolti ed elaborati secondo criteri scientifici; rilievo che rafforza la necessità di ridurre i tempi per gli interventi di bonifica, a tutela della salute pubblica, attuale e futuro. E qui entrano in gioco i sindaco dei comuni industriali sotto accusa che non alzato il dito contro chi inquina quando era necessario e magari intervenire con la forza delle leggi in materia per contrastare le emissioni pericolose in difesa della salute pubblica. Nel Sin Priolo si sono osservate eccessi della mortalità in generale per le cause provocate dall’inquinamento selvaggio a causa dei tumori, come denuncia da decenni Don Palmiro Prisutto, senza se e senza ma.      

La sintesi. Nel territorio del Sin denominato Priolo l’aria a tratti è irrespirabile, la puzza irresistibile, le colonne di fumo variopinto s’innalzano sinistre verso il cielo, specie di notte, fiumi di percolato che quando piove scorrono dalle discariche verso il mare, i fondali marini nella rada di Augusta e il mare circostante in cui i fanghi contaminati si sono spinti fin nel Canale di Sicilia, sono un enorme deposito di fanghi inquinati stimati dagli 85 ai 105 milioni di metri cubi; 23 le discariche velenose autorizzati, alcune mal gestite, mentre quelli abusivi disseminati in lungo e in largo non sono quantificabili; i milioni di metri cubi di amianto fanno parte ormai dello scenario apocalittico. Ogni tanto le discariche prendono fuoco senza sapere il perché; le industrie e i comuni non curano il diserbo con incendi che ormai sono la regola d’estate sono la delizia dei piromani. Il rischio? L’effetto domino, specie nei serbatoi delle raffinerie.

Il tasso di mortalità e di malformazioni congenite, ma questo in quasi tutti i siti siciliani, è alto. Nel territorio siracusano l’incidenza dei tumori, alcuni in particolare, è molto più alta della media nazionale e regionale; nesso fra presenza di “veleni”, nell’aria, nell’acqua e nei terreni e picchi anomali di particolari malattie. In sintesi, un quadro preoccupante contenuto nella quinta edizione del rapporto “Sentieri” – “Studio Epidemiologico Nazionale dei Territori e degli Insediamenti Esposti a Rischio da Inquinamento” – dell’Istituto superiore di sanità. 8 anni di studio e un dossier clinico più aggiornato dei cittadini residenti in 45 Sin, Siti di interesse nazionale per le bonifiche, 4 in Sicilia: Biancavilla, Gela, Milazzo e Priolo.

Per rimanere a casa nostra, vediamo come stanno le cose nel Sito industriale Priolo, Melilli, Augusta e Siracusa. La mortalità generale nella popolazione del sito è in linea con la media regionale. La mortalità per malattie dell’apparato digerente è in eccesso in entrambi i generi, così come quella per malattie dell’apparato urinario, anche se per queste ultime l’eccesso negli uomini è basato su una stima incerta. Risulta in difetto, rispetto al riferimento regionale, la mortalità per malattie dell’apparato respiratorio sia negli uomini sia nelle donne; in queste ultime, sulla base di una stima incerta. Tra le patologie con un’evidenza a priori Limitata o Sufficiente di associazione con esposizioni ambientali nel sito, il mesotelioma della pleura risulta in eccesso, quale causa di decesso, in entrambi i generi. È in eccesso la mortalità per il tumore del polmone tra le donne, basato su una stima incerta, e per malattie respiratorie acute tra gli uomini.

I particolari dello Studio Sentieri.

“Il numero dei ricoverati per tutti i principali gruppi di patologie risulta in eccesso rispetto alla popolazione regionale in entrambi i generi. Tra le patologie con un’evidenza a priori Limitata o Sufficiente di associazione con esposizioni ambientali presenti nel sito, si osservano in eccesso, quali diagnosi di ricovero in entrambi i generi, il tumore del polmone, i tumori maligni della pleura, le malattie dell’apparato respiratorio, le infezioni acute respiratorie e l’asma, quest’ultima sulla base di stime incerte. Anche il tumore dell’ovaio è risultato in eccesso quale diagnosi principale di ricovero

L’incidenza complessiva dei tumori maligni, esclusi quelli della pelle, risulta in eccesso rispetto alla popolazione delle regioni del Sud e Isole in entrambi i generi, sulla base di stime incerte, nel periodo 2006-2012. Tra le patologie tumorali con un’evidenza a priori Limitata o Sufficiente di associazione con esposizioni ambientali presenti nel sito, il mesotelioma è in eccesso in entrambi i generi. Il tumore del polmone è in eccesso tra le donne e, sulla base di una stima incerta, tra gli uomini. L’incidenza del tumore del colon retto è in eccesso negli uomini e in difetto tra le donne, stime entrambe incerte. L’eccesso del tumore dell’ovaio è basato su una stima incerta. L’incidenza del tumore dello stomaco è in difetto in entrambi i generi, sulla base di stime incerte.

Il racconto è davvero lungo, ma quello più difficile è bonificare dai veleni questo inferno sulla terra, senza un impegno forte e deciso della politica. Si dice che la speranza è l’ultima e morire. Ma con questi lustri di luna, quale speranza rimane alla popolazione del quadrilatero della morte Augusta, Melilli, Priolo e Siracusa?

Concetto Alota

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