Sommossa nel carcere di Augusta, atti di vandalismo di detenuti marocchini
Ancora un episodio di violenza e di fibrillazione all’interno del carcere di Augusta. Un gruppo di detenuti di cittadinanza marocchina ha tenuto in scacco gli agenti della polizia penitenziaria con una protesta che ha confermato come la situazione sia molto delicata. Il nuovo episodio è avvenuto nel primo pomeriggio di sabato quando nell’accompagnare i detenuti ai cortili passeggi c’è stata un’altra una sommossa da parte dei ristretti della V Sezione. Hanno occupato le scale passeggi e poi la rotonda, con gli agenti dio polizia penitenziaria costretti a rintanarsi nel box della rotonda. Hanno spaccato i vetri dei box, le telecamere, vetri delle scale passeggi.
Pronta la segnalazione da parte del sindacato Sappe: “Si tratta di eventi già ampiamente preannunciati – dice Calogero Navarra, segretario nazionale per la Sicilia del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria – a causa della cronica carenza di personale e di una struttura inadeguata alla vita penitenziaria: chiediamo un sopralluogo tecnico da parte del PRAP e una visita ispettiva da parte dell’Asl per valutarne l’idoneità sotto il profilo dell’igiene e della sicurezza dei luoghi di lavoro”.
Per Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria occorrono “interventi urgenti e strutturali che restituiscano la giusta legalità al circuito penitenziario intervenendo in primis sul regime custodiale aperto. Servono poliziotti e regole d’ingaggio chiare, tecnologia e formazione per chi sta in prima linea nelle Sezioni, strumenti di difesa e contrasto delle violenze”.