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Sovrintendente rimosso: l’assessore Furnari “interrogato” all’Ars

Si sposta alla Regione Sicilia la vicenda della rimozione della Sovrintendente ai beni culturali di Siracusa Beatrice Basile. I parlamentari Marika Cirone e Bruno Marziano hanno presentato all’Assessore per  i beni culturali e l’identità siciliana, Giusy Furnari un’interrogazione urgente a risposta da dare in sede di audizione in commissione.
La vicenda è ormai nota. Col decreto del dirigente generale del Dipartimento regionale ai beni culturali e dell’identità siciliana, Giglione, sono stati sospesi gli effetti del precedente decreto del 24 ottobre 2013 con il quale era stato conferito l’incarico di Dirigente della Soprintendenza di Siracusa alla d.ssa Beatrice Basile. Con il medesimo decreto è stato conferito ad interim l’incarico di Dirigente della Soprintendenza di Siracusa all’arch. Calogero Rizzuto.
I due parlamentari siracusani rilevano che “tale provvedimento è stato giustificato dagli esiti di una straordinaria azione ispettiva  effettuata sulla Soprintendenza di Siracusa in data 6 agosto scorso e terminata (con prot. 8005) in data 13 agosto e dall’asserita necessità di procedere ad “opportuni approfondimenti”; prima di tali approfondimenti si è proceduto a una discutibile “sospensione”, non essendovi motivi per la revoca dell’incarico alla dottoressa Basile; non si è voluto tener conto di inviti e sollecitazioni pervenute da associazioni, istituzioni, forze politiche, intellettuali della comunità di Siracusa e non solo”.
Per Cirone e Marziano “il provvedimento appare ingiustificabile, a solo un anno dalla nomina della dr.ssa Basile, e in controtendenza con quanto indicato dal Presidente della Regione, attraverso i precedenti provvedimenti di nomina, a tutela del territorio e della legalità; con il provvedimento adottato si espone il patrimonio ambientale, archeologico e storico di Siracusa a un periodo di gravissime incertezze e rischi; il rinnovo dell’incarico del  direttore regionale sulla base del necessario rapporto di fiducia con l’assessore non comporta la modifica dell’assetto dirigenziale degli apparati amministrativi; da parte di associazioni e forze politiche e intellettuali si è ventilata l’ipotesi di ricorrere all’autorità giudiziaria per verificare se l’azione di sospensione non risponda a gruppi di interesse speculativo su aree sottoposte a vincolo”. I due deputati chiedono come intende l’assessore verificare, nella forma e nella sostanza, se gli atti adottati dal Direttore generale siano conformi ai principi di trasparenza. e imparzialità posti a presidio dell’azione politica come di quella amministrativa di fronte alla tutela del patrimonio culturale e ambientale del territorio se non ritenga opportuno sollecitare una celere definizione dell’istruttoria per procedere all’archiviazione delle contestazioni e, quindi, alla restituzione dell’incarico

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