Sembra un paradosso ed invece dopo le pesanti crisi economiche attraversate negli ultimi tre anni ad impedire l’iscrizione al prossimo campionato di serie D, stagione 2016-2017, sembra essere stata una liberatoria, quella, per la precisione dell’ex tecnico granata Giancarlo Betta. Sicuramente uno degli uomini che meglio ha fatto in questi anni e che, senza tema di smentita, era tra quelli che ha legato a doppio filo la propria carriera di allenatore con la storia, la crescita e i successi della società Usd Noto Calcio 1963. Un paradosso, si diceva, anche se in città il partito degli scettici, nonostante l’iscrizione con riserva avvenuta qualche settimana fa, si era ingrossato sempre di più ed il motivo è presto detto: ad iscrizione avvenuta continuavano a mancare quelle certezze economiche che dovevano garantire non solo la stagione in quarta serie ma, soprattutto, un serio piano di rientro dalla cifra debitoria, per nulla irrisoria ma dall’entità imprecisata. Incontri, appelli a passati dirigenti, che potessero avere a cuore il destino del Noto, riunioni ed un elettrocardiogramma che faceva su e giù in maniera repentina sino all’esito odierno di mancata iscrizione per l’assenza di una liberatoria, come detto.
Ha cessato di battere il cuore granata e l’ha fatto creando una scia di dubbi che solo le prossime ore potranno avere risposta. Già perchè la mancata iscrizione causerà a valanga sicuramente dei provvedimenti disciplinari che inevitabilmente si legano a doppio filo con lo stato di salute del sodalizio sportivo notoriamente pessimo. Ci spieghiamo meglio: la Federazione è chiamata a pronunciarsi su questo caso ovvero la mancata iscrizione al Torneo di Serie D e al momento non è possibile fare ipotesi. Tutto dipenderà d’ora in avanti dalla reale situazione debitoria del Noto e, premesso che dovrà comunque ottemperare agli impegni inevasi, l’ipotesi Eccellenza ed anche Promozione sembra più che ottimistica e poco aderente alla realtà. Ciò permetterebbe il mantenimento dello stesso numero di matricola e, se pur con questa batosta, la Società proseguirebbe la sua normale vita, festeggiando prossimamente il suo 54° compleanno. Altra strada è, invece, il fallimento del sodalizio sportivo, si azzererebbero i debiti e si potrebbe chiedere accesso ad una categoria che non sia la terza, con quale risultato, però, non ci è dato sapere. Ovvio che in questa ipotetica nuova Società non potrebbero esserci gli attuali dirigenti che avranno, anche loro, una penalità sportiva ( qualche anno di inibizione è il minimo).
Insomma sportivi e tifosi alla finestra per capire se da agosto le domeniche continueranno ad essere al Palatucci oppure al mare o in montagna, con un alto grado di tristezza e sfiducia in chi con troppa superficialità pensava di poter rimettere le cose a posto, prima o poi.
Emanuela Volcan