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Di Stefano leader Casa Pound: “Riprendiamoci l’autonomia della Sicilia”

Ha toccato i territori di Ragusa e Siracusa, il Candidato Premier di Casa Pound Italia Simone Di Stefano. L’occasione è stata propizia per incontrare i candidati alla Camera e al Senato dei collegi siciliani. “Pronti a difendere L’Italia e gli italiani; noi siamo in grado di accendere un fuoco e far tornare questa nazione alla grandezza di un tempo”. Le parole di Simone Di Stefano chiudono la sua analisi sulle attuali condizioni del nostro Paese e sugli obiettivi di Casa Pound Italia per esso. Non fa sconti a nessuno, da destra a sinistra, ed il quadro è deprimente e ci riporta alla mente proprio tutte le polemiche scaturite alla consegna delle famigerate liste. “Prepariamoci a cinque anni di Governo tecnico”. Ha dichiarato senza mezze misure Di Stefano che si auspica nello stesso tempo di riuscire a superare lo sbarramento ed entrare in Parlamento. “Abbiamo già fatto un piccolo miracolo ad essere presenti in ogni lembo d’Italia, continueremo a stare da soli, lontani da logiche che, vedrete, ci riserveranno i soliti inciuci”.

Poi si è entrati nel cuore della proposta politica di Casa Pound Italia che tra i presenti a Ragusa e quelli di Siracusa, giornalisti e non, hanno tirato fuori argomentazioni varie (dai vitalizi al costo del lavoro, dall’Europa alla legittima difesa, alla scuola). “Stiamo perdendo tutto. Dobbiamo riprendere in mano la nostra autonomia, la nostra moneta con uno Stato che investe e non che taglia. Ciò ci permetterebbe di salvaguardare le nostre produzioni che di conseguenza incrementerebbe il mercato del lavoro”. Altro settore delicato che non può prescindere dalla sovranità monetaria, non a caso il “no euro” è tra le priorità del programma di Casa Pound Italia, e tra la conferenza di Ragusa e quella di Siracusa c’è stata anche la possibilità di visitare alcune aziende agroalimentari iblee.

La Sicilia è senz’altro tra le maggiori regioni italiane a subire l’invasione dei prodotti non italiani, e che stanno mettendo in ginocchio l’economia locale. Sento promesse roboanti in questa campagna elettorale ma senza l’uscita dall’euro sono impossibili da concretizzare”. Tanti, come detto, i temi trattati, uno che sta particolarmente a cuore, tra gli altri, è quello del nucleo familiare che in questi anni è stato più volte al centro di progetti, come “Tempo di essere madri”. Oggi Simone Di Stefano è tornato sull’argomento: “Sostegno alle famiglie e obiettivo primario rivedere gli italiani fare figli”. La proposta è una cifra mensile in grado non solo di aiutare i genitori nei bisogni primari ma anche in tutte quelle piccole grandi spese che possano aiutare la formazione e la crescita di un bambino. Insomma uno “Stato al servizio del suo popolo e che contrasti seriamente il progetto di livellamento verso il basso della vita, in atto”. Ha fatto anche tanti esempi pratici come quello delle autostrade e della necessità di nazionalizzarle visto che al momento appartengono ad una multinazionale a cui gli italiani ogni giorno pagano tantissimi soldi. Alla domanda circostanziata sulla legittima difesa, altro tema prepotentemente tornato alla ribalta proprio nelle ultime ore, questo il Di Stefano pensiero: “Lo Stato deve fare il suo dovere fuori dalle nostre case, ma certo al cittadino non possiamo impedirgli di difendersi visto che fuori vige l’anarchia. Allora prima riportiamo l’ordine nelle strade, solo dopo possiamo pensare di disarmare; sebbene mi risulta difficile ipotizzarlo considerato che questa Nazione ha la cultura delle armi, visto che le produciamo e le vendiamo in mezzo mondo. E’ meglio iniziare a pensare che in qualche modo dobbiamo relazionarci con esse, tutt’al più creiamo una cultura sana del possedere l’arma“. Il tour elettorale di Simone Di Stefano, come detto si concluderà questa sera a Catania con l’apertura del Comitato Elettorale.

Emanuela Volcan

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