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Succede a Siracusa: accusiamo i colleghi sol perché sono più bravi di noi, siamo invidiosi del nulla

Nella Siracusa di oggi, tutto appare come una città dove il tenore e il valore della vita sono bassi e l’esistenza è caotica. Mal governata, dove è difficile viverci, e questo non solo per la scarsa qualità della vita, ma per la mancanza quasi totale della cortesia e la tanta arroganza e prevaricazione; il cattivo gusto di sfidare gli altri anche con il semplice sguardo maligno e minaccioso. Assistiamo inermi alle offese del prossimo per un non nulla, o per una manovra errata con l’auto, oppure assistere ad una scazzottata nella pubblica via per uno sguardo di troppo, con il mal vezzo di non tenere da conto leggi e regolamenti.

Accusiamo i colleghi sol perché sono più bravi di noi nel reperire le notizie. Siamo invidiosi del nulla. Di contro, però, abbozziamo e solo in pochi denunciamo e scriviamo. Non ci lamentiamo di norma se le strade sono sbudellate e sporche, i cassonetti puzzolenti, le basole dei marciapiedi traballanti, il verde pubblico è una giungla, l’illuminazione pubblica carente, se gli asili nido non funzionano, o quando sono favoriti solo i parenti e gli amici degli “addetti ai lavori”. Abbozziamo se ci dicono di pagare due volte la concessione dei loculi al cimitero, l’Imu, la spazzatura o la Tasi, così come tanti servizi carenti e mal gestiti. E non occorre un’analisi approfondita per capire tutto il nostro cattivo esempio, governanti in primis, che diamo ai nostri ragazzi che a sua volta, così acculturati, ripeteranno gli stessi gesti, errori e malandrinate; non c’è ragione di passare con il semaforo rosso, oltretutto pericolosissimo, di non rispettare la fila alla posta o alla vecchia cassa mutua, o tentare di ammazzare i pedoni che vogliono semplicemente attraversare la strada sulle strisce pedonali, o magari fare un pericoloso zig zag per passare prima di loro; parcheggiare negli stalli dei disabili, sui marciapiedi dove i pedoni non possono passare, sorpassare in maniera smodata al filo dell’incidente.

Questo è solo una piccola parte che riguarda il rispetto della vita umana, del prossimo, del vicino di casa, ma anche del codice della strada; e a ben vedere c’è dell’altro di poco civile: gettare la spazzatura ingombrante dappertutto e quella dei sacchetti fuori dai cassonetti, carte e cartoni fuori dai cestini, cicche di sigarette in ogni angolo delle strade e persino nelle aiuole del verde pubblico, o sputare per terre in maniera rumorosa, stessa cosa gridando e insultando lungo la pubblica via l’anziano in difficoltà sulle strisce pedonali, a guidare la propria auto, o per scendere dal marciapiede gridandogli: “rimbambito”. Ma siamo davvero i figli di Archimede?

Concetto Alota

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