Sversamento liquami nel porto: in aula i due consulenti del pm
I consulenti Scivoletto e Sanna, nominati dalla Procura della Repubblica di Siracusa, sono stati sentiti ieri mattina nell’aula del tribunale penale, dove è in corso di svolgimento il processo scaturito dall’inchiesta per lo sversamento di reflui, provenienti dal depuratore di contrada Canalicchio, all’epoca dei fatti gestito dalla Sai 8, oggi fallita, società che curava il servizio idrico integrato nella provincia di Siracusa.
I due periti si sono sottoposti all’esame del pubblico ministero, Magda Guarnaccia e al controesame del collegio di difesa. Hanno sostanzialmente spiegato le anomalie riscontrate nel funzionamento del depuratore di contrada Canalicchio, da cui derivavano le conseguenze negative per lo smaltimento di fanghi provenienti dal ciclo di depurazione dell’impianto nelle acque del torrente Grimaldi e, quindi, in mare con conseguente danneggiamento e deterioramento delle acque. Per i consulenti tecnici, l’impianto avrebbe presentato dei problemi nel ciclo di sedimentazione e non assicurava un trattamento adeguato dei fanghi.
Imputati sono sei fra dirigenti e tecnici della Sai 8, dall’allora presidente Riccardo Lo Monaco al direttore generale Salvatore Torrisi, dal dirigente Marco Ferraglio ai tecnici Rosario Fiore, Giampiero Pappalardo e Alessandro Aiello. A loro viene attribuita la responsabilità in ordine a una serie di reati ambientali che avrebbero consumato nella gestione del depuratore.
L’inchiesta è stata avviata nell’agosto del 2011 dopo una denuncia presentata da un gruppo di ambientalisti, tra cui “Natura Sicula” che si è costituita parte civile. Questi sono partiti dalla considerazione che circa il 75% dei reflui delle utenze cittadine viene scaricato, in seguito ad un trattamento di depurazione, all’interno della riserva Ciane-Saline.
La nuova udienza del processo è stata fissata per il 2 febbraio prossimo per sentire altri testi citati dal rappresentante della pubblica accusa.