Tagli ai comuni, consigli in seduta straordinaria
Un grido unanime contro i tagli agli enti locali. Sedute straordinarie dei consigli comunali si sono tenuti ieri sera in parecchi comuni siracusani. Qui di seguito una carrellata.
NOTO SI ALLINEA ALLA PROTESTA DELL’ANCI. Inizia con 14 presenti e finisce con 13 il Consiglio Comunale di Noto, chiamato ieri pomeriggio a pronunciarsi sull’unico punto all’ordine del giorno ovvero, a sua volta, quello dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani). La votazione, espressa all’unanimità ha approvato il punto vedendo, di fatto, il Comune di Noto allinearsi al moto di protesta contro il governo nazionale. A leggere il documento dell’ANCI, che ha avuto un ulteriore precisazione con la bozza di atto deliberativo inviata il 4 febbraio scorso, il Presidente del Civico Consesso Corrado Figura. Ribadite le motivazioni che hanno condotto a questa forma di protesta effettuata con tre step: bandiera della Regione Siciliana a mezz’asta, Palazzo comunale al buio lo scorso 28 gennaio per cinque minuti (dalle 19 alle 19,05). “Cresce in maniera evidente la difficoltà per i Comuni ad andare avanti, aumentano quelli che vanno in dissesto finanziario. Occorre – proseguendo nella lettura- un tavolo tecnico per la modifica della norma sull’Imu relativa ai proprietari di terreni agricoli, ed altro, molto altro tra cui la riorganizzazione dell’intero sistema, come l’avvio dei liberi consorzi. Noi come consigli comunali non ci stiamo più ad essere visti ed usati come salvadanai e intanto il debito italiano in dieci anni è triplicato e la regione siciliana è vicina al default”. Poi hanno chiesto la parola alcuni consiglieri sia per la dichiarazione di voto sia per alcune sottolineature, ma in prima battuta l’intervento del Sindaco Corrado Bonfanti. “Alle dichiarazioni dell’ordine del giorno e quindi atto deliberativo che vi apprestate a votare, non si può aggiungere molto altro se non che queste azioni servono sia a tutela che all’informazione dei cittadini. Per comprendere meglio il giro di vite operato dagli Enti sovracomunali ne bastano due o tre di esempi. Nel 2010 i trasferimenti dello Stato erano intorno ai 3 milioni e settecento euro, nel 2014 abbiamo ricevuto solo 223 mila euro; dalla Regione nel 2010 erano 3 milioni, 2014 2 milioni. Aspetto ancor piu penalizzante sono le ultime novità, e su tutte, come già ecidenziato, l’Imu sui terreni agricoli, in scadenza di pagamento proprio domani (oggi 10 febbraio, n.d.r.). Intanto abbiamo partecipato al ricorso, che avrà il pronunciamento il 18 febbraio; inoltre il nostro è un Comune parzialmente montano, e questo significherebbe l’esenzione almeno per i coltivatori diretti e per gli imprenditori agricoli. Pensate che lo Stato dal nostro Comune per il 2014 di Imu ha calcolato che dovrà ricevere 3 milioni ed 881 mila euro”. A seguire l’intervento di Salvo Veneziano: “Ancora una sconfitta della politica che vede ricorsi e proteste che palesano un malcontento piuttosto evidente. Non c’è collegamento, la politica è troppo lontana e staccata dalla realtà dei fatti, sono, per questo, d’accordo su tutti i punti e volevo soffermarmi sull’Imu, per evidenziare delle peculiarità tutte nostre e non paragonabili ad altri Comuni. Dico che si dovrebbero impugnare gli elenchi per ridefinire i parametri di pagamento e di non pagamento”. Accorate le parole del consigliere Pippo Bosco: “Sulla base delle riflessioni ascoltate in aula mi pare di poter dire che la politica ormai si gioca sull’improvvisazione. La invito Sindaco ad elevare i toni della protesta, facciamo di più di quanto strutturato dall’Anci perchè la misura è colma”. Per concludere le dichiarazioni dell’Assessore Nino Sammito che ha ribadito la strada maestra in direzione politica-diplomatica, definendo l’Imu sui terreni agricoli un “affitto allo stato”; e del consigliere Corrado Frasca per dichiarazione di voto, condivisione con gli interventi di Sindaco e colleghi, e la consapevolezza di vedere come lo Stato abbia trasformato i Comuni in esattori. A seguire il voto con 13 si su 13 presenti. Il Civico Consesso tornerà a riunirsi giovedì per le modifiche allo Statuto del Cumo, la nomina del Collegio dei Revisori dei Conti e la relazione del Sindaco.
PALAZZOLO RISCHIA DI NON FARE IL BILANCIO. No ai tagli agli enti locali. Questo il grido sollevato contemporaneamente dai 390 consigli comunali siciliani, che si sono riuniti in seduta straordinaria per aderire alla manifestazione promossa dall’associazione nazionale dei comuni italiani. Approvato ieri sera a Palazzolo l’ordine del giorno in Consiglio comunale promosso dall’Anci Sicilia sulla situazione di grave crisi economica e finanziaria dei Comuni dell’Isola. A spiegare i motivi della mobilitazione è stato il sindaco Carlo Scibetta. “Le nostre rivendicazioni sono rivolte non solo al governo regionale ma anche a quello nazionale – ha detto il sindaco -. Questa è solo una delle iniziative avviate perché il documento verrà trasmesso al presidente della Regione, al presidente del Consiglio dei ministri, alla deputazione. Le azioni andranno avanti, finché non si avranno risposte concrete. Nei confronti della Regione esprimiamo preoccupazione sul taglio al fondo delle autonomie locali, risorse che fino allo scorso anno sono state assegnate ai Comuni siciliani. Si prospetta l’impossibilità di andare a impostare il bilancio previsionale. Si registra poi un ritardo nei trasferimenti delle risorse. Nei confronti del governo nazionale chiediamo la restituzione dei fondi Pac”. L’ordine del giorno è stato votato all’unanimità anche se l’opposizione attraverso il capogruppo Nadia Spada ha sottolineato che “questa situazione non deve essere un alibi per l’amministrazione per una mancata programmazione”.
SIRACUSA: IL CONSIGLIO SI RIUNISCE STASERA. Slitta a questa sera a Siracusa, il dibattito sulla legge regionale di riforma giuridica ed economica dei consiglieri comunali, previsto in contemporanea in tutti comuni siciliani.
Nell’aula “Elio Vittorini” di palazzo Vermexio, alle 19, si sono presentati in 18, tre in meno del numero minimo necessario per dichiarare valida la seduta. Il vice presidente, Giuseppe Impallomeni, in assenza del presidente, Leone Sullo, ha aggiornato la seduta di 24 ore, quando basterà la presenza di 16 consiglieri. La contestuale convocazione di tutti i consigli comunali siciliani è un’iniziativa dell’Associazione nazionale dei comuni italiani, critica nei confronti del progetto di riforma. Il consiglio comunale era già convocato per oggi alle 19 ma con un altro ordine del giorno.