Teatro comunale, l’affondo dell’ex sindaco Visentin
Intervento polemico dell’ex sindaco di Siracusa, Roberto Visentin, in merito alla riapertura del teatro comunale. Qui di seguito il suo intervento.
In merito alla riapertura del Teatro Comunale mi preme precisare quanto segue: Il Teatro è stato oggetto di diversi interventi significativi a partire dagli anni ’80, allorquando sono stati eseguiti interventi per circa 3,5 miliardi di lire per il rifacimento delle coperture, per un parziale consolidamento strutturale e per il restauro pittorico delle tele. Per il suo completamento venne redatto un progetto complessivo per una spesa di circa 25 miliardi di lire. L’amministrazione Bufardeci ritenne tale costo eccessivo e incaricò il Prof. Ugo Meli, (allora direttore dell’Istituto Regionale del Restauro), della progettazione e direzione lavori. Fra il 2005 ed il 2007 vennero eseguiti i lavori finanziati con i fondi della legge sulla ricostruzione 433/91, per un importo di circa 2,7 milioni di euro avendo la Regione incamerato il ribasso d’asta. Al termine dei lavori, purtroppo il Teatro non era completo perché si dovevano ancora realizzare interventi strutturali, tutte le opere di rifinitura, di restauro e buona parte degli impianti e gli interventi sulla parte dell’ex Ufficio Tecnico indispensabile per l’utilizzo del Teatro. Insomma, un intervento molto parziale che non consentiva la fruizione del Teatro.
Per consentire ciò, fu affidata al personale dell’Ufficio Tecnico Speciale di Ortigia, la progettazione e la direzione dei lavori di completamento. Il progetto comportava una spesa di circa 5,3 milioni di Euro, che vennero finanziati per 1,3 milioni con fondi della legge 433/91 e per la restante parte di 4 milioni si decise di accendere un mutuo, anche per evitare che passando il tempo i lavori già fatti potessero degradarsi. Nonostante opposizioni varie anche da parte di rappresentanti dell’allora maggioranza, il mutuo fu inserito nel bilancio preventivo del Comune relativo all’anno 2009 che con la delibera del C.C n° 109 del 20 luglio 2009 venne approvato da tutti i Consiglieri ad esclusione di quelli del PD con capogruppo l’attuale Sindaco. 2 Alla data del 31 dicembre 2012, nonostante alcuni ritardi per ricorsi al T.A.R., i lavori erano completati compreso gli arredi ed esclusa solo la posa in opera del sipario (già ordinato); il Teatro nell’arco di poche settimane poteva essere fruibile. In sintesi, interventi per 1,8 milioni di Euro circa sono stati eseguiti prima dell’anno 2000; per 2,7 milioni di Euro durante la sindacatura Bufardeci; per 5,3 milioni di Euro durante la mia sindacatura. Questi i fatti ed i costi, il tutto può essere documentato facilmente dagli atti giacenti presso gli uffici comunali. Anch’io oggi esprimo soddisfazione per un primo utilizzo del Teatro, ma non posso non rilevare che appare oggi, assolutamente strumentale sostenere, da parte dell’attuale amministrazione, che il ritardo nell’apertura del Teatro sia da attribuire a non ben definiti interventi di completamento e ad un contenzioso con la ditta esecutrice dell’intervento diretto dal Prof. Meli per la perdita di alcuni giunti di tubazioni antincendio, riparazione per la quale occorreva una cifra esigua. Invece, sarebbe opportuno conoscere quali interventi e quali costi ha sostenuto l’attuale amministrazione e paragonarli con quanto fatto e speso in passato.
Ci si chiede quali sono le vere motivazioni che hanno ritardato l’apertura del Teatro, peraltro temporanea? Ed ancora, se il teatro non era completato né utilizzabile come è stato possibile nell’ottobre 2013 allestire un set per una festa privata organizzata dai titolari di un importante marchio italiano (Dolce e Gabbana) che mai avrebbero accettato una location, che secondo le dichiarazioni degli attuali amministratori era poco più che un cantiere?
Pronta la replica da parte del vice sindaco Francesco Italia:
Non è stata organizzata alcuna festa privata al teatro comunale. Quello a cui si riferisce l’ex sindaco è stata soltanto una conferenza stampa con la partecipazione di giornalisti internazionali. In quanto al ritardo nell’apertura, semplicemente perché quando nel 2013 abbiamo ereditato il teatro, c’erano tanti lavori ancora da completare, come nel caso dell’impianto antincendio che era praticamente inservibile e sul quale c’è un’inchiesta della magistratura.
Sulla questione delle spese sostenute, grande merito alle amministrazioni passate per quanto è stato fatto per fare rivivere il teatro, ma credo che non serva capire quanto si spende ma come si spendono i soldi pubblici.