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Teatro Greco di Siracusa, Ficara e Zito (M5s) tornano a sollecitare la Regione per chiedere la deroga.

“Ma il governo Musumeci fa ancora gli interessi della Sicilia e della provincia di Siracusa? Siamo arrivati al 12 maggio ed ancora non si hanno notizie ufficiali sul provvedimento di deroga per il teatro greco di Siracusa. A parole tutti d’accordo a concedere alla Fondazione Inda almeno 2.500 spettatori ma nei fatti nulla. Quasi un mese fa avevo sollevato il tema alla Camera con una interrogazione. Pochi giorni dopo, con il decreto riaperture, il governo ha previsto una capienza massima di 1000 spettatori, con la possibilità di deroga alle regioni, in casi particolari. E non ci sono dubbi che la stagione degli spettacoli classici a Siracusa sia un caso particolare”. Così il parlamentare Paolo Ficara (M5s) torna ad occuparsi della delicata vicenda che non ha ancora conosciuto il suo esito. 

“Già a fine aprile ho depositato una risoluzione per impegnare il governo regionale a fare in fretta. Da aprile ad oggi c’era tempo sufficiente per predisporre il provvedimento ed ottenere l’ok della Conferenza delle Regioni. Anzi, se il governo Musumeci fosse stato un governo serio si avrebbe già la necessaria deroga”, evidenzia il deputato regionale Stefano Zito. 

Sulla vicenda del Teatro Greco di Siracusa il governo Musumeci sembra nicchiare. A mezza bocca si parla di richiesta presentata e di attesa delle decisioni della Conferenza delle Regioni. “Ora, non è il caso di ricordare quanto sia importante quella deroga per tutta una serie di importanti ragioni pratiche ed economiche per l’intera provincia di Siracusa. Pertanto, la Regione faccia una cosa seria e porti a casa l’ok della Conferenza che, ricordo, può essere convocata dal ministro Gelmini, illustre esponente di Forza Italia che è anche colonna della maggioranza di Musumeci. Magari, se si parlassero si chiuderebbe questa sterile perdita di tempo che ci fa dubitare ancora una volta delle reali capacità amministrative di una squadra di governo regionale alla frutta da settimane”, concludono Ficara e Zito.

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