Tentata concussione, torna libero l’ex sindaco di Priolo Pippo Gianni
Il gip del tribunale aretuseo, Francesco Alligo, ha disposto la revoca della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di Pippo Gianni. L’ex sindaco di Priolo si trovava agli arresti domiciliari dal 4 ottobre quando lo stesso giudice emise l’ordinanza di custodia cautelare. Da allora, l’ex parlamentare regionale e nazionale si trovava ristretto tra le mura domestiche, in attesa che la corte di Cassazione si pronunci sul ricorso proposto dopo che anche il tribunale della libertà di Catania aveva rigettato l’istanza di scarcerazione.
L’avvocato Ezechia Paolo Reale, che difende Gianni, ha avanzato la richiesta sostenendo essere cessate le esigenze cautelari a seguito delle dimissioni rassegnate da Gianni da sindaco del comune di Priolo Gargallo che peraltro, era stato già raggiunto dal provvedimento di sospensione dalla carica pubblica a seguito dell’applicazione della legge Severino e sostituito dal vice sindaco. Anche per il Gip, insomma, non vi sarebbe più il rischio di inquinare le prove con riferimento all’inchiesta della Procura aretusea che lo vede imputato dei reati di istigazione alla corruzione, tentata concussione, falsità materiale e ideologica in atti pubblici, come contestato dal pubblico ministero Tommaso Pagano.
Gianni, quindi, ha ottenuto la revoca della misura cautelare e dovrà adesso affrontare il processo davanti al tribunale penale in composizione collegiale, la cui prima udienza è stata fissata per il 30 marzo. La vicenda, com’è noto, è legata alle presunte pressioni che il primo cittadino priolese avrebbe fatto nei confronti dei dirigenti di due aziende del petrolchimico. Nel fascicolo del dibattimento è finita una serie d’intercettazioni in cui Gianni avrebbe fatto delle richieste a favore d’imprese del luogo.
Intanto, è previsto tra una decina di giorni l’insediamento al comune di Priolo del commissario straordinario che prenderà il posto del sindaco dimissionario e dell’intera giunta per traghettare l’amministrazione pubblica fino al mese di giugno quando, per scadenza naturale, sono previste le elezioni amministrative per l’elezione del sindaco e del consiglio comunale.