Dopo il tira e mola, le polemiche e le proteste sui Vaccini cambia il Decreto Lorenzin, ma…
Sui vaccini cambia il decreto ma non finiscono le proteste e le paure. Sono pronte tre modifiche. Le novità riguardano multe, patria potestà e verifiche. La maggioranza è pronta a cambiare il decreto sui vaccini obbligatori. Il testo, che non sarà smontato, ma sarà ammorbidito su tre aspetti: multe, patria potestà e verifiche. I ritocchi otterranno il via libera in Commissione Salute al Senato, dove a breve saranno presentati e poi votati gli emendamenti al provvedimento. Ma quello che fa paura sono sono le multe, la patria podestà e le verifiche, ma i vaccini a cascata sui bambini senza una certezza finale. Quello dei vaccini appare più un business con tanti soldi che una prevenzione reale.
Le novità sui vaccini sono state concordate dal ministro Beatrice Lorenzin e dal Partito Democratico e rispondono a richieste espresse da opposizioni e associazioni ostili al decreto. Nel dettaglio, sarà ridotta la multa per gli inadempienti, sarà eliminata la sanzione della perdita della patria potestà e sarà introdotto un meccanismo di verifica periodica per indicare quali sono le vaccinazioni da eseguire obbligatoriamente e quali invece possono essere evitate: sarà cancellata dal decreto la norma che consente ai Tribunali dei minori il ritiro della patria potestà per i genitori che si rifiutino di vaccinare i propri figli. Sicuramente saranno ridotti in modo drastico le sanzione per i genitori inadempienti dei minori di 16 anni, attualmente variabile dai 500 ai 7.500 euro. In entrambi i casi ci sarebbe ampio consenso sulla correzione tra governo e forze politiche.
È più complicata la terza modifica, quella relativa al numero di vaccini obbligatori. Si tratta di una novità che interverrà in prospettiva, in conformità e le indicazioni stabilite dagli scienziati. La soluzione tecnica ancora non è stata definita, ma l’idea è quella di partire con le attuali 12 vaccinazioni obbligate. Poi, periodicamente, ogni due o tre anni, sulla base delle risultanze e dei dati epidemiologici, il ministero potrà stabilire se per una o più patologie si sia raggiunta la copertura vaccinale desiderata, e che dunque si possa definire quella vaccinazione non più obbligatoria.
Quest’ultima è una soluzione che non piace ai pediatri. La Società Italiana di Pediatria è estremamente contraria al numero di vaccinazioni e ritiene i 12 vaccini previsti oggi essenziali per tutelare la salute di bambini e tutti i cittadini.
Contrarissimi alla riduzione del numero delle vaccinazioni obbligatorie sono tra l’altro i medici pediatri della Società Italiana di Pediatria. I 12 previsti “sono essenziali per tutelare la salute dei bambini e di tutti i cittadini, ed anzi le Società Scientifiche chiedono di inserire anche lo pneumococco, portando a 13 i vaccini obbligatori», dice il presidente Alberto Villani. “Ci giungono notizie che durante la discussione in Senato si starebbe ipotizzando di eliminare alcuni vaccini dal decreto. Sarebbe uno sbaglio enorme”, accusa infine Silvestro Scotti, segretario nazionale della Fimmg, l’associazione nazionale dei medici di medicina generale.
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