Trattamento del Linfedema, formazione per il personale sanitario all’ospedale di Noto primo centro in Sicilia
E’ stato aperto ieri all’Asp di Siracusa, nella sala conferenze dell’ospedale Rizza, il corso di formazione teorico-pratico di riabilitazione flebolinfologica tenuto dal professore Sandro Michelini presidente della Società internazionale di Linfologia e dell’Italian Linfedema Framework destinato a medici fisiatri e fisioterapisti in previsione dell’attivazione, all’ospedale Trigona di Noto, all’interno del reparto di Riabilitazione, del Centro provinciale per il trattamento del linfedema primario e secondario negli stadi clinici evoluti, il primo del genere in Sicilia.
Il corso è organizzato dall’Unità operativa Formazione permanente di cui è responsabile Maria Rita Venusino assieme alla responsabile dell’Ambulatorio di Fisiatria del Distretto di Siracusa Sebastiana Iachelli, in collaborazione con l’Associazione SOS Linfedema Onlus presieduta da Francesco Forestiere, sotto l’egida dell’Associazione scientifica ITALF.
Il professore Michelini è collaborato dai terapisti della riabilitazione Alessandro Failla e Fabio Romaldini dell’ospedale di Riabilitazione S. Giovanni Battista S.M.O.M. di Roma.
Il professore Michelini, nel congratularsi con la Regione Siciliana per il recentissimo decreto dell’Assessorato regionale della Salute 1648 del 30 luglio scorso, che ha recepito il documento finale sulle linee di indirizzo ministeriali per i linfedemi e patologie correlate siglato dalla conferenza Stato-Regioni il 15 settembre 2016, ha tracciato, in apertura dei lavori, il percorso della commissione ministeriale dallo stesso coordinata dal 2006 al 2016, che ha portato l’Italia ad adeguarsi alle linee di indirizzo già esistenti in altri Stati: “L’importante documento ministeriale – ha spiegato – prevede anche che ci sia formazione e che venga tenuta da Società scientifiche e Associazioni interessate del settore. Ed è quello che stiamo facendo a Siracusa. E’ una circostanza importantissima – ha aggiunto – che ci consente, dopo quel documento e l’istituzione di un primo Centro privato accreditato nella provincia di Trento, di realizzare un Centro del genere in Sicilia, un primo Centro pubblico che rispetta le linee guida ministeriali aperto al cittadino, che potrà divenire punto di riferimento per pazienti provenienti anche da altre regioni”.
Soddisfazione ha espresso il direttore generale dell’Asp di Siracusa Salvatore Lucio Ficarra che, nel ringraziare il professore Michelini, l’assessore regionale della Salute Ruggero Razza e la Commissione Sanità all’Ars, ha sottolineato il lavoro di squadra che ha portato al risultato di oggi dietro impulso del presidente dell’Associazione Sos Linfedema Francesco Forestiere per colmare la carenza esistente nella riabilitazione di pazienti con tali patologie: “Sono state gettate le basi – ha detto – per garantire una assistenza adeguata e di qualità ai pazienti provenienti anche da altre province se non anche da altre regioni, con patologia linfedematosa o con patologie correlate al sistema linfatico e costituire percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali ben definiti, rendendo attrattivo a livello regionale, nella sua specializzazione nel post acuzie, l’ospedale di Noto, all’interno del quale nel reparto di Riabilitazione, abbiamo messo a disposizione posti letto per accogliere pazienti con questa patologia che necessitano di ricovero”.
Il direttore sanitario dell’Asp di Siracusa Anselmo Madeddu ha espresso parole di gratitudine nei confronti del professore Sandro Michelini che sta fornendo una formazione di alto livello al personale sanitario, del presidente dell’Associazione Linfedema Francesco Forestiere che ha dato l’impulso a che si realizzasse questo importante progetto sanitario, dell’onorevole Giorgio Pasqua, presente all’apertura del corso, dalla cui risoluzione è scaturito il decreto assessoriale del 30 luglio scorso. “Il trattamento del linfedema primario e secondario – ha puntualizzato Madeddu – è un argomento che è stato molto trascurato nel passato per cui, certamente, c’è tanto da fare. Il linfedema secondario, come è noto, è legato spesso alla patologia oncologica e non si poteva non prevedere una struttura del genere nel percorso di potenziamento di tutti i servizi oncologici con la creazione del polo oncologico in questo territorio. Abbiamo voluto inserire il Centro per il trattamento del linfedema nel reparto di Riabilitazione dell’ospedale di Noto, peraltro con la piccola ambizione, grazie all’impulso dell’onorevole Pasqua, che possa divenire Centro di riferimento regionale. Lo abbiamo voluto inserire in un contesto importante che è quello dell’ospedale di Noto nell’ambito del programma di rinfunzionalizzazione e di specializzazione dei vari presidi, ottimizzando le risorse e creando nuovi servizi per i cittadini. In questo senso, nell’ospedale di Noto, specializzato nella post acuzie, ha ricordato, oltre alla ungodegenza, alla riabilitazione e alla geriatria, sono previsti 20 posti letto di RSA per cui è già stata chiesta e ottenuta l’autorizzazione dall’assessorato e l’ingresso in convenzione di privati accreditati. Il Centro provinciale per il trattamento del Linfedema è inserito nel reparto di Riabilitazione dove saranno disponibili posti letto per i pazienti che necessiteranno di ricovero. Il primo passo non poteva che essere la formazione del personale sanitario e siamo orgogliosi di averla potuta ottenere, grazie alle competenza dei docenti, ai più alti livelli”.
Anche Francesco Forestiere, dopo i ringraziamenti del direttore medico del Presidio ospedale Avola-Noto Rosario Di Lorenzo, ha espresso parole di gratitudine soprattutto a nome dei pazienti con linfedema: “La Sicilia – ha detto – è finalmente la prima regione italiana che sta intervenendo nel rispetto delle linee guida ministeriali come abbiamo sempre auspicato nella cura di questa patologia per cui i pazienti sono sempre stati costretti ad andare anche all’estero con notevole impegno di risorse. E’ dal 2007 che portiamo avanti questo discorso con tutte le regioni italiane. Porteremo questo primo percorso virtuoso siciliano al prossimo congresso di ottobre a Napoli affinché venga mutuato da altre regioni”.