Trattativa Stato-mafia, la Cassazione assolve l’ex ministro Mannino
La corte di Cassazione ha disposto la conferma dell’assoluzione nei confronti dell’ex ministro Calogero Mannino, difeso da Grazia Volo, nel processo stralcio sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia. La Sesta sezione penale ha dichiarato inammissibile il ricorso proposto dai pm di Palermo contro il proscioglimento di Mannino emesso dalla Corte di Appello di Palermo il 22 luglio 2019.
L’ex ministro era accusato di minaccia a Corpo politico dello Stato. Anche in primo grado l’ex politico democristiano era stato assolto.
Mannino era accusato di avere dato input ai contatti tra i carabinieri del Ros e Cosa nostra negli anni delle stragi mafiose. Per l’accusa, Mannino, temendo per la propria vita dopo la decisione del boss Totò Riina di vendicarsi dei politici che non avevano mantenuto le promesse fatte, sarebbe stato il “motore” della trattativa Stato-mafia.
Nelle motivazioni della sentenza di assoluzione i giudici di secondo grado avevano scritto che “non è stato affatto dimostrato che Mannino fosse finito anch’egli nel mirino della mafia a causa di sue presunte ed indimostrate promesse non mantenute (addirittura, quella del buon esito del primo Maxiprocesso) ma, anzi, al contrario, è piuttosto emerso dalla sua sentenza assolutoria che costui fosse una vittima designata della mafia, proprio a causa della sua specifica azione di contrasto a Cosa nostra quale esponente del governo del 1991, in cui era rientrato dal mese di febbraio di quello stesso anno“.