Il tribunale del riesame rigetta l’istanza, divieto di dimora a Priolo per Rizza
Permane il divieto di dimora a Priolo per l’ex sindaco del comune industriale, Antonello Rizza, coinvolto nell’ambito dell’operazione “Res publica” per irregolarità nella gestione degli appalti pubblici. Il tribunale della libertà di Catania, sciogliendo la riserva, ha rigettato l’istanza presentata dai legali difensori di Rizza, che avevano sollecitato ai giudici del riesame l’annullamento dell’ordinanza emessa dal gip del tribunale aretuseo, Giuseppe Tripi.
Gli avvocati Domenico Mignosa e Tommaso Tamburino, attendono adesso il deposito delle motivazioni per impugnare il provvedimento dinanzi alla Corte di Cassazione. “Siamo nella medesima situazione della precedente inchiesta “Tutto pagato” – spiega l’avv. Mignosa – in quella circostanza il tribunale del riesame aveva accolto l’appello della Procura di Siracusa, che aveva chiesto il ripristino della misura personale della presentazione alla polizia giudiziaria, nell’ambito della vicenda relativa alle presunte irregolarità nei viaggi per cure termali organizzati a favore di anziani di Priolo. Lo stesso tribunale aveva rigettato l’appello del pubblico ministero che insisteva a ripristinare gli arresti domiciliari a carico dell’allora sindaco sindaco di Priolo, ma aveva applicato l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria in virtù di un pericolo di reiterazione del reato in via del tutto generale. Oggi abbiamo dimostrato che, con le dimissioni da primo cittadino, accolte dal consiglio comunale, viene meno l’unico motivo ostativo della restituzione della libertà al mio assistito, costituito dal pericolo di reiterazione del reato. Come la prima volta, abbiamo la fondata speranza che la suprema corte ci dia nuovamente ragione”. Insomma, Rizza per il momento dovrà stare lontano dal territorio priolese e proseguire l’ultimo scorcio di campagna elettorale concentrandosi sugli altri comuni.
Il tribunale del riesame, intanto, ha rigettato anche i ricorsi presentati dall’avv. Mignosa per i due funzionari del comune priolese, coinvolti nell’inchiesta della Procura aretusea, Salvatore Cirnigliaro e Flora La Iacona, a cui è stata applicata e, quindi, confermata, la misura personale della presentazione alla polizia giudiziaria.
E’ passata la linea sostenuta dal pm Margherita Brianese, che ha impugnato anche il provvedimento meno afflittivo per l’ex sindaco Rizza del divieto di dimora nel comune di Priolo per ripristinare la misura cautelare degli arresti domiciliari. L’udienza per discutere questo ricorso è stata fissata per il 29 novembre.