Siracusa e il turismo che stenta a decollare
Tutte le rivoluzioni hanno sempre due facce della stessa medaglia; quella chiamata Internet stavolta ha colpito il turismo siracusano. Una nave da crociera attracca nel porto di Catania, la Christian Serenity, con circa ottocento turisti americani imbarcati per una crociera intorno al mondo. A bordo si organizzano le escursioni in base al desiderio dei passeggeri: un numero corrispondente a dieci, dicasi 10, pullman scelgono di andare a Taormina, e solo due persone, dicasi 2 persone, dicono all’agente di viaggio della EasyWalking di preferire di visitare Siracusa, la città di Archimede, del più grande Teatro greco del mondo, con una storia lunga e coraggiosa, culla della cultura greco-romana, ma anche officina delle tragedie al politichese; un numero di ben tremila turisti, dicono non ci interessa visitare Siracusa.
La giustificazione è forse nella scelta di Taormina perché lì si cammina poco e la possibilità di fare shopping è variegato, così viene da dire a tutti e in assoluto ed all’associazione delle guide turistiche siracusana ai colleghi, che sanno sceglier bene i loro polli e li sanno ben spennare.
Ma poi pensandoci bene, ci potrebbe essere un effetto tam tam attraverso il Web. C’è anche da considerare che nell’immaginario collettivo dell’americano medio, la Sicilia è solo Palermo e Taormina. Il resto è per mosche bianche.
Altro discorso, però, è la crescita della nostra città in termini di accoglienza e di fruibilità. Ricordate la vicenda degli autobus elettrici e di quell’e-mail scritta da quel turista e indirizzata al comune di Siracusa per protestare contro quell’assurda quanto curiosacondizione di un personale addetto scontroso e un percorso a “tartaruga” del pullman che partito dalla stazione si fermò al capolinea ad appena trecento metri dopo e che finì su tutti i social network? Orbene, questo è forse il primo conto da pagaredi una lunga serie. Il fallimento non è solo a parole, ma ci sono i fatti.
Provate a immaginare quante volte sarà stata ripetuta questa assurda quanto ingiustificata reazione da parte del Comune di Siracusa che in quell’occasione si giustificò grosso modo: “Quegli autobus li abbiamo trovati dentro un deposito abbandonati, li abbiamo sistemati e sono stati messi in servizio e…”. Fate voi!
C.A.
L’assurda storia riportata, ci porta alla memoria la vicenda legata alla realizzazione del Resort alla Pillirina. Ma non vi pare che anche tutta quella polemica innescata da verdi, verdoni, ruffiani, politicanti o pseudo tali, e la critica con tanto di denunce fatte dal Marchese De Gresy e mandati sul Web ha fatto decidere ai turisti americani su quella nave attraccata nel portori Catania di aste alla larga da Siracusa, ma soprattutto dai siracusani?