Un commissario per il PD siracusano e il mal governo della città mentre il M5S avanza insieme all’indignazione del popolo
La città di Siracusa è abbandonata dalla politica al proprio destino. Il sentiero di una guerra che si allarga ogni giorno di più e si trasforma in una battaglia giudiziaria nelle aule dei tribunali; ma quello che occorre davvero è un sentiero luminoso di pace e di buon senso. È ormai una crisi senza fine quella della politica siracusana, mentre all’interno e all’esterno del PD si cercano nuovi inutili contatti ed equilibri. Dopo le voci del tentativo di un colpo si Stato attraverso la bocciatura del bilancio al comune di Siracusa per far decadere giunta e consiglio, ora la scena si sposta sull’eventuale nomina di un commissario nel partito di Renzi a Siracusa a cui stanno forzando alcune frange del PD per tentare di salvare l’attuale siffatta fallimentare condizione.
Le notizie a pioggia piombano sugli ambienti e nei salotti della politica siracusana dopo la clamorosa sconfitta davanti allo scenario nazionale parlando a vanvera di mafia e criminalità, quando invece è solo mala politica. Restano fuori del sacco delle polemiche i veri interessi della collettività che ininterrottamente dalle elezioni comunali Siracusa vive tra veleni, inchieste giudiziarie, querele e fallimenti, che hanno portato l’attività del Vermexio all’immobilismo generale.
Forse lo sguardo coinvolto non riesce in queste ore convulse a restituire una lettura chiara degli eventi sui fatti cronologicamente accaduti. I primi attori indifferenti in questa sceneggiata siracusana sembrano essere i consiglieri comunali che guardano con occhi distaccati questa storia, che è di certo ascrivibile alla loro stessa storia e a quella sinistra locale spostata a destra e confusa in maniera del tutto negativa perché scompaginata e senza una solida attività degna di essere definita seria politica.
La notizia di un fallimento acclarato anche nelle sedi regionali e nazionali del PD siracusano, a tutti i livelli, non sembra sconvolgere qualcuno degli addetti ai lavori che continuano a stare zitti in un abulico pensiero. Il PD a Siracusa, così come gli altri partiti presenti nel variegato e confuso scenario, non ha una visione chiara sul futuro della città, nonostante la presenza di personaggi che fanno politica da anni. La lotta e la messa in campo di personaggi che appartengono ai poteri forti per la conquista del governo della città hanno fatto saltare tutti gli equilibri esistenti e i nervi dei diretti interessati. Le vicende specchiano chiaramente la messa a fuoco della crudele demagogia e la strumentalizzazione delle lotte in campo; il tutto fomentato ad arte da giuristi di tutto rispetto, come in un gioco al massacro, dove il regista ha previsto l’autoannientamento generale per rimanere vivo solo lui e la sua squadra segreta. Gli attuali eletti ad amministrare il Comune di Siracusa non hanno mantenuto una sola promessa e nemmeno uno dei punti del programma strombazzato, mentre il rapporto con la base popolare del PD è rimasto senza un serio dialogo con i cittadini elettori. Siracusa non è certo una città di destra. Ma questo PD che traspare non si può certo definire di sinistra, perché ha escluso del tutto la partecipazione collegiale del partito, tradendo le premesse ideologiche. Nessuna sinistra, almeno una certa sinistra antagonista e movimentista, è rappresentata dall’attuale gestione del potere della cosa pubblica in mano al PD, che così agendo non fonda nulla di duraturo, che ha diffuso invece il pessimismo totale tra la gente.
All’interno del PD siracusano la questione morale e politica non esistono più. Si è finiti fin oltre la polemica scadendo nel ridicolo; rimane sempre un nodo irrisolto quando si lascia correre la calunnia spicciola e ignorata fin dal primo momento senza una seria rotta da seguire e che invece della politica del dialogo si sceglie la querela giudiziaria.
In queste ore si sta tentando di far nominare un commissario per redimere la grave questione interna intervenuta per errori diffusi. Ma che cosa troverà l’eventuale commissario nominato in un partito dilaniato dall’interno e dall’esterno in una città che è ormai come immobilizzata dallo sguardo di un esercito di serpenti che la mattina si alzano per sbranare più nemici possibili in una guerra che alla fine dell’ultima battaglia sarà senza vinti e senza vincitori? L’unico avvantaggiato sarà il Movimento Cinque Stelle che raccoglierà il malcontento e la protesta a piene mani. Ed è questo l’incomprensibile mistero del comportamento abulico del PD siracusano e di cui la politica dall’interno non riesce più a venire a capo perché impegnata a farsi del male in una lotta intestina senza precedenti storici. In ogni caso la città è stanca. I siracusani gridano in coro: basta!
Concetto Alota