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Un tavolo permanente per la transizione energetica

Gli industriali siracusani non intendono perdere il treno del Pnrr. E così hanno attivato un tavolo permanente di confronto e approfondimento sulla cosiddetta transizione energetica. Dopo l’incontro con la deputazione nazionale e regionale siracusana, gli industriali si confrontano domani con le rappresentanze sindacali provinciali e regionali con la volontà di costituire un tavolo permanente, una cabina di regia per le azioni che verranno messe in campo.

Alla riunione di ieri, tenuta nella sede di Confindustria Siracusa la riunione con tutta la deputazione nazionale e regionale della provincia di Siracusa sul tema del futuro del polo industriale. Presenti anche le aziende del settore Energia, con i loro rappresentanti. Confindustria ha tracciato lo scenario attualmente visibile: la sfida della transizione energetica e le misure di accompagnamento che il Governo nazionale, d’intesa con il Governo regionale, dovrà trovare per consentire alle aziende di effettuare gli investimenti in vista dei target dettati dalla UE al 2050 per il clima.

L’intera deputazione è apparsa consapevole della gravità della situazione considerando soprattutto i tempi strettissimi a disposizione e si è mostrata disponibile a mettere da parte personalismi ed ideologie non conducenti alle risposte. Per gli industriali siamo all’ultima spiaggia e confidiamo in un’azione sinergica della deputazione politica, dei sindacati e delle istituzioni affinchè il Governo nazionale, così come avvenuto in altri siti, individui le opportunità di finanziamento accessibili per le aziende del settore per avviare il processo di transizione energetica.

Da questo primo incontro, tra le varie ipotesi di lavoro esaminate è emerso che il tema dell’energia, con particolare riferimento alla de-carbonizzazione che a Siracusa riveste un peso specifico straordinario, non può essere relegato ad una dimensione locale, ma occorre alzare il livello dell’interlocuzione fino al presidente Draghi”. Che sia il PNRR o altre misure comunitarie o nazionali sta alla politica trovare la soluzione adeguata, le condizioni ci sono, spiegano gli industriali aretusei.

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