Vertenza Etna Police, sit-in alla portineria Isab Sud
E’ stato programmato per lunedì prossimo un confronto sindacale con l’azienda che ha trasmesso a 14 lavoratori il preavviso di licenziamento. Questa la novità emersa nelle ultime ore a proposito della vicenda della Etna police, l’azienda catanese che assicura il servizio di vigilanza in portineria dell’Isab. Proprio davanti allo stabilimento Isab sud si è tenuto questa mattina il programmato sit-in dei lavoratori che dal primo ottobre saranno licenziati per effetto della scissione del contratto da parte di Isab.
I lavoratori con le organizzazioni sindacali Filcams cgil e Uiltucs Uil di Siracusa, hanno voluto dare un segnale di maturità e di responsabilità dei lavoratori della vigilanza alla committente Isab che con questo provvedimento di chiusura della portineria ex Isab Energy ha di fatto determinato il licenziamento di questi 14 lavoratori, auspicando che alla pacifica protesta segua un ripensamento da parte di Isab.
Forte la solidarietà dei lavoratori chimici, edili e metalmeccanici che hanno espresso ai lavoratori in sciopero i davanti alla portineria la loro vicinanza ed il loro appoggio per future lotte che saranno inevitabili in assenza di novità rispetto alla chiusura della portineria.
Lunedì è programmato il secondo incontro con Etna Police nell’ambito della procedura di licenziamento, in quella sede chiederemo lumi sull’incontro tenuto a Roma tra Isab e Etna Police,manche se le notizie che sono giunte in via ufficiosa non fanno ben sperare rispetto alla determinazione di Isab di chiudere la portineria .
“Lunedì insisteremo con Etna Police per l’apertura della cassa integrazione straordinaria in luogo del licenziamento – spiegano Stefano Gugliotta e Anna Floridia – è ovvvio che nel momento in cui ci sarà ufficializzato che ISAB nell’incontro tenuto a Roma si è arroccata su posizioni di intransigenti la risposta sarà la proclamazione di uno sciopero che ovviamente non sarà più all’insegna del buonismo…. ciò nonostante i messaggi intimidatori che ISAB ha fatto giungere ai lavoratori in sciopero circa possibili ripercussioni”.