Vertenza Polo chimico Siracusa. Ugl, interventi immediati per scongiurare grave crisi.
Il quadro di crisi energetica senza precedenti che ha colpito l’economia italiana ed anche il petrolchimico del siracusano, per il duplice effetto della pandemia e della guerra russo-ucraina con le sanzioni attuate, rischia di far saltare la sostenibilità sociale sul territorio se non si interviene con celerità.
Nell’incontro con il Presidente della Regione siciliana, l’Assessore Regionale delle Attività produttive, Mimmo Turano, il Prefetto di Siracusa, Giusi Scaduto, come Ugl – Galioto concludeva il suo intervento facendo appello alla mobilitazione.
Già nel corso dell’iniziativa “ LA CAROVANA DEI DIRITTI “, come UGL, avevamo rappresentato l’esigenza di una mobilitazione generale sia in Prefettura che in Confindustria. Apprendiamo che anche il presidente di Confindustria Siracusa chiama alla mobilitazione generale per affrontare la crisi del polo industriale di Siracusa. L’appello viene anche da parte della Cgil e dal Segretario del PD per un’azione comune unitaria; mi sembra che al Governo fanno parte tutti i partiti, il Presidente del PD perché non fa appello al Segretario Nazionale . “Ci voleva la guerra russo -ucraina per comprendere la gravità della situazione; quelli che non sembrano consapevoli e determinanti nell’azione politica sono i nostri rappresentati Nazionale e Regionali, salvo qualche azione sporadica. Perché non intervenire unitariamente al di fuori dei schieramenti politici nei confronti del Presidente del Consiglio e Ministeri. Si parla di emergenza energetica occorrono soluzioni risolutive, altro che unità dell’Europa nel fronteggiare le carenze visto che l’Italia e la Germania sono i due Stati che attingono più gas dalla Russia. Per far comprendere la grave situazione occorre la mobilitazione. Pensiamo che nel corso di questi ultimi due anni sia per la pandemia che ora per la guerra, tanti interventi e appelli sono stati presentati, non solo tramite la stampa ma per quanto ci riguarda, anche con note scritte inviate alla “ CLASSE POLITICA “, ma di risposte concrete mai nulla. Oggi si parla anche di rimodulate il PNRR che all’interno degli interventi non tiene conto dell’energia e vanno trovati fondi ad hoc, ci stiamo avviando ad una trasformazione epocale per mantenersi in piedi.
Siamo e continuiamo a sostenere le ragioni economiche e sociali del territorio nei confronti del governo centrale perché la vertenza si complica sempre più ed è incomprensibile il silenzio del Mise rispetto ad un possibile scenario devastante per la Sicilia senza una seria azione, con misure immediate e di medio periodo, per salvaguardare un’attività strategica a livello nazionale.