Via Agatocle, l’area di protezione civile chiusa e con sterpaglie
Una delle localizzazioni previste dal piano di protezione civile del capoluogo ci porta in Via Agatocle, dov’è indicata, con tanto di cartello, un’area di attesa sicura. Non solo è piena d’erba, con contenitori d’acqua dismessi e altro coperto da sterpaglie, ma anche chiusa da un cancello vecchio in ferro. In caso di calamità i cittadini “in attesa” in via Agatocle dovranno aspettare l’impiegato in possesso delle chiavi per entrarvi? Dovranno muoversi e raccogliersi in mezzo a sterpaglie e rifiuti? I quesiti se li pone il Circolo Fratelli d’Italia Aretusa, che hanno documentato con foto e video quanto segnalato all’amministrazione comunale.
Erano i primi del 2019 quando il circolo rivolgeva all’Amministrazione comunale un appello sul nuovo Piano di Protezione civile. Evidenziava come pochissimi cittadini conoscessero la localizzazione delle aree di raccolta e nessuna informazione fosse stata resa in ordine alle vie di fuga e ai sistemi rapidi e sicuri di informazioni della cittadinanza in caso di verificarsi di calamità.
L’anno scorso il Commissario che sostituisce il consiglio comunale ha approvato il nuovo piano di protezione civile ma tutte le osservazioni di due anni fa restano tali; nessuna diffusione del piano ai cittadini, solo cartelli apposti qua e là per la città.
“Ci dica l’Amministratore comunale – incalza l’avvocato Paolo Cavallaro – se il piano di protezione civile sia veramente applicabile, con quali uomini, con quali mezzi, lo illustri ai cittadini, non basta averlo messo a disposizione sul sito internet del Comune dandolo probabilmente per letto e conosciuto. Ci dica che non è stato solo un adempimento burocratico da espletare. La popolazione deve conoscere le indicazioni operative da rispettare oppure, in caso di emergenza, dovrà continuare ad applicare il fai da te, come in occasione del terremoto del 22 dicembre scorso, quando non è pervenuto neppure un semplice SMS”.