Viadotto di Targia, mercoledì il sit-in del gruppo consiliare Pd
I consiglieri comunali del gruppo consiliare del Partito Democratico, insieme con altri consiglieri di maggioranza che aderiscono all’iniziativa, mercoledì sera presiederanno la strada che conduce al viadotto della Targia per manifestare il dissenso contro i gravi ritardi della Regione. “Dopo oltre due anni dalla verifica, da parte degli uffici comunali, che la struttura di sostegno del viadotto è affetta da rilevanti problemi di corrosione ed ammaloramenti generalizzati, la nostra Città ed i Siracusani tutti non possono più attendere”. lo dice il capogruppo del partito democratico in consiglio conunale, Francesco Pappalardo, che illustra in tal senso l’iniziativa del gruppo ceh presiede.
“Il viadotto deve essere ricostruito e la competenza spetta alla Regione Sicilia.
L’attività di prevenzione posta in essere negli anni dagli uffici comunali, con la riduzione della sezione di utilizzo del viadotto ad una sola corsia centrale in uscita dalla città e con una portata massima di 3,50 tonnellate e la creazione di una corsia laterale di accesso lato nord alla città che si appoggia al tracciato della vecchia strada statale 114 Siracusa / Catania, non è più sufficiente a garantire la sicurezza considerato il notevole traffico veicolare che quotidianamente impegna la struttura nonché che detta strada rappresenta l’unica via di fuga dalla città in caso di calamità”.
Domenica prossima saremo presenti anche al Tempio di Apollo per raccogliere le firme di quanti vogliono unirsi a noi per chiedere al Presidente della Regione Sicilia, al Direttore del Dipartimento Regionale della Protezione Civile, all’Assessore alle infrastrutture ed alla Protezione Civile di attivarsi con urgenza per reperire i finanziamenti necessari per dare attuazione al progetto di consolidamento del viadotto Targia”.
Il documento redatto dal gruppo del partito democratico in consiglio comunale sarà successivamente portato a Palermo per essere consegnato personalmente al Presidente della Regione Rosario Crocetta e a tutti gli organi istituzionali, politici e tecnici interessati.