Vicenda Camcom, tornano in sella i due commissari nominati dal Mise
Il Consiglio di giustizia amministrativa ha emesso un’ordinanza con la quale ha respinto l’istanza di misura cautelare, proposta dalla super Camcon. I ricorrenti avevano chiesto se con la sospensione del giudizio in attesa del pronunciamento della Corte Costituzionale, debba intendersi anche la sospensione l’efficacia del decreto del Mise del 30 marzo 2022 di nomina dei commissari Giuffrida e Conigliaro.
Con l’ordinanza, i giudici hanno disposto che siano reinsediati i due commissari che avevano dovuto fare un passo indietro. Il provvedimento, emesso l’11 maggio, ordina che Giuseppe Giuffrida torni commissario della Camera di commercio di Catania, e che Massimo Conigliaro riprenda le redini della Camcom che accorpa gli enti camerali di Ragusa, Siracusa, Agrigento, Caltanissetta e Trapani. Giuffrida e Conigliaro, con il patrocinio dell’avvocato Carmelo Barreca, ritenevano già nel mese di aprile, a seguito della sentenza del Cga, che la loro nomina fosse di nuovo efficace e che la presenza del commissario regionale della Camcom del Sud Est, Antonino Belcuore, fosse “ininfluente e irrilevante rispetto ai ripristinati diritti e obblighi di attuazione del decreto del 30 marzo 2022”. Il suo tentativo di bloccare il reinsediamento dei Commissari Ministeriali con un’interpretazione della sentenza del CGA del 30 marzo non ha sortito effetti, non avendo ritenuto i giudici che vi fossero i requisiti del fumus boni iuris e del periculum in mora.
Il CGA conferma, quindi, la legittimità della nomina dei commissari ministeriali ed il pieno diritto a reinsediarsi, così come hanno fatto i commissari Giuffrida e Conigliaro alla Camera di commercio del Sud Est, il 24 aprile scorso.
In attesa di ulteriori sviluppi della vicenda, i riflettori sono accesi sulla Corte costituzionale, chiamata a sciogliere la questione di legittimità posta dalla sentenza del Cga del 30 marzo scorso.