villette Epipoli: richiesta revoca ordinanza del CGA
Lunedì scorso, 4 maggio, i tecnici nominati dal Comitato regionale siciliano di Legambiente, rappresentato e difeso in giudizio dallo Studio legale Giuliano, hanno partecipato al primo sopralluogo svolto dal Consulente tecnico d’ufficio (CTU) sui terreni della società AM Group, tra questi anche quelli interessati dalla realizzazione di 71 villette all’Epipoli in area sottoposta a vincolo archeologico. I professionisti indicati dall’Associazione ambientalista sono di indubbia qualità ed esperienza e garantiscono una profonda conoscenza della città e del territorio. Si tratta di Vincenzo Cabianca, ingegnere, coautore del secondo PRG di Siracusa, Roberto De Benedictis, ingegnere, e Giuseppe Ansaldi, geologo.
La consulenza tecnica d’ufficio è stata disposta dal Consiglio di Giustizia Amministrativa della regione Siciliana (CGA) al quale si è rivolta in appello AM Group per chiedere la riforma della sentenza del TAR di Catania (02392/2013) che aveva rigettato il ricorso per l’annullamento del provvedimento della soprintendenza di Siracusa che negava il nullaosta per la realizzazione delle villette e del decreto assessoriale di adozione del Piano paesaggistico della provincia di Siracusa. Il TAR di Catania in quell’occasione aveva confermato le argomentazioni sostenute dai legali di Legambiente circa l’infondatezza del ricorso anche a seguito dell’adozione del Piano paesaggistico provinciale che prevede per l’area in questione il massimo livello di tutela.
La CTU, secondo quanto disposto dall’ordinanza del CGA, dovrà rispondere, in particolare, ai quesiti che riguardano la compatibilità o meno del progetto di edificazione presentato da AM Group con il vincolo indiretto imposto sul terreno in questione, e la quantificazione dell’eventuale danno derivante dal diniego del progetto stesso.
Due aspetti sui quali i legali del collegio difensivo di Legambiente, Corrado V. Giuliano, Nicola Giudice e Antonella Bonanno, annunciano battaglia. Rispetto al primo quesito già nell’aprile scorso hanno presentato una richiesta di revoca e modifica dell’ordinanza del CGA sostenendo che il parere di compatibilità tra progetto e vincoli esistenti può essere espresso solo dalla Pubblica amministrazione e non invece da un giudice amministrativo.