Vinciullo: Il San Domenico e la Scuola di via del Nome di Gesù lasciati vergognosamente abbandonati a se stessi
Questa Amministrazione Comunale, nata per gemmazione dalla precedente, lascia l’ex Convento regio e la ex Chiesa di “San Domenico” in uno stato di desolato abbandono, alla mercé di quanti la vogliono utilizzare e depredare. Lo dichiara Vincenzo Vinciullo, Presidente emerito della Commissione ‘Bilancio e Programmazione’ all’ARS.
Nel mese di marzo, il Convento è stato riaperto al pubblico grazie al FAI e i cittadini hanno potuto ammirare ed apprezzare il valore storico e monumentale dell’immobile, che è un gioiello dell’architettura religiosa regionale e nazionale.
I lavori, iniziati nel 2007, quando ero Assessore alla Ricostruzione, sono fermi da anni, senza che l’Amministrazione Garozzitalia, ora Italgarozzo, faccia nulla per concluderli e restituire ai cittadini il regio convento e la ex Chiesa annessa.
L’Arma dei Carabinieri, che condivide l’edificio, ha restaurato, già da tempo, la parte di sua competenza, l’Assessorato Comunale alla Ricostruzione, quando era retto da me, ha consolidato e reso agibile i locali destinati alla mensa della Caritas di via Nome del Gesù.
Bisognava continuare i lavori per consolidare i solai e realizzare le scale di emergenza, mentre l’ipogeo sotto l’edificio sacro è stato consolidato e reso fruibile, realizzando due aperture a mare.
L’edificio, nella programmazione dell’Amministrazione Comunale del 2004, doveva diventare il Palazzo della Musica ed ospitare, quindi, la Scuola Media di Ortigia, ad indirizzo musicale, la Banda musicale di Siracusa, l’Istituto Musicale “Serafino Pritera” e il Liceo Musicale di cui quell’anno, per la prima volta, fu chiesta al Ministero della Pubblica Istruzione l’istituzione nella nostra provincia dopo aver firmato una convenzione con l’Istituto “Bellini” di Catania.
Parlare di vergogna è poca cosa, uno scempio quotidiano che si concluderà, forse, purtroppo, con il crollo di parte dell’edificio, che risulta in stato di totale abbandono ormai da anni, con l’insegna che fa sapere a tutti i visitatori che i lavori sono ancora in corso.
La cosa che colpisce, ha proseguito Vinciullo, sono i proclami che, quotidianamente, vengono fatti dagli attuali amministratori, che sono sempre gli stessi da sei anni, uno dei quali dal lontano settembre 2013.
In quell’anno, infatti, l’allora Vicesindaco, ora Sindaco, rispondendo alla mia interrogazione parlamentare n.1285 del 11 settembre 2013, ebbe ad affermare che “con l’arrivo di nuove risorse, realizziamo il sogno di Ortigia”.
Ed ancora, “Inutile negare che soltanto il sostegno dei privati potrà aiutarci, così come nel caso di questi grandi palazzi storici che purtroppo sono in condizioni di oblio. A tal proposito ritengo nevralgico il ruolo, per esempio, della Film commission. Abbiamo già ricevuto sollecitazioni proprio in tale ottica e dobbiamo però mettere in condizione le produzioni di poter scommettere a Siracusa e contribuire al nuovo lustro del centro storico”.
Gli attuali amministratori dichiarano di amare Siracusa, di voler contribuire alla sua rinascita, di essere dediti fino a notte alla sua ricostruzione. Ma di quale ricostruzione parlano e di quale contributo pensano di essere gli autori?
Nel fare le dichiarazioni del 2013 dimenticava l’allora vicesindaco che il bene appartiene al Demanio statale, che lo ha concesso al Comune solo ed esclusivamente per utilizzarlo come edificio scolastico e dimenticava pure che i finanziamenti erano, e dovrebbero essere ancora, nelle casse del Comune, in quanto i lavori erano stati finanziati dalla Legge 433/91 e il finanziamento non è stato ancora revocato.
Sono passati solo sei anni e l’edificio continua a resistere al tempo e alla cattiva gestione del territorio, in attesa che possano riprendere i lavori già finanziati ed appaltati.
Spesso mi chiedo, perché hanno chiesto ai siracusani di essere riconfermati nel ruolo istituzionale che ricoprivano già da anni se non vogliono affrontare e risolvere i problemi dei cittadini?
Forse per continuare nello scempio iniziato 6 anni fa?
E in effetti, ha concluso Vinciullo, impegnati come erano ad autorizzare lo scempio del Maniace, poveretti, non hanno avuto il tempo necessario per occuparsi dei beni monumentali che appartengono alla nostra storia millenaria e al nostro popolo sventurato e sciagurato per avere scelto e riconfermato una simile amministrazione.