Vivere Noto: atto vandalico al Monumento dei Caduti di Noto
Hanno le ore contate gli autori dell’ennesimo sfregio al patrimonio artistico culturale di Noto. Qualche giorno fa un’amara sorpresa scoperta e prontamente segnalata alle Istituzioni, da alcuni componenti di Vivere Noto.
Il Monumento ai Caduti, posto in una delle due piazzette esedra di fronte al Palazzo di Città è stato privato della corona d’alloro in bronzo, retta da ganci in ferro e collocata nella parte bassa frontale dell’impianto marmoreo. Un atto vandalico, un gesto ai danni della cosa pubblica che si somma ad altri squallidi fatti che non può e non deve restare impunito. E per questo, dopo la nostra segnalazione al Presidente Pennavaria, che a sua volta ha informato il Sindaco, è scattata la denuncia; atto propedeutico alle forze dell’ordine per l’acquisizione e visione delle immagini di videosorveglianza che condurranno agli autori.
Cittadini consapevoli accanto alle Istituzioni per la tutela e salvaguardia del bene pubblico che in questo caso ha altissimo valore storico. L’opera, infatti, ha quasi cento anni essendo stata realizzata dallo scultore netino Francesco Saverio Sortino, apprezzato e famoso in tutto il mondo, e inaugurata il 22 dicembre del 1922 alla presenza, tra gli altri, del ministro dei Lavori Pubblici Gabriello Carnazza. Per realizzare quest’opera in ricordo delle vittime della Grande Guerra si costituì addirittura un comitato che raccolse i soldi per la sua realizzazione: il monumento composto da un gruppo bronzeo raffigura una donna bella, vigorosa, forte con in mano una lancia, essa simboleggia la Patria, l’Italia, che sorregge un soldato morente. Il basamento è in marmo e riporta, custodendone la memoria, i nomi dei caduti netini nella Prima Guerra Mondiale; la grande Aquila, stemma della città di Noto, i medaglioni in bronzo con i nomi dei luoghi in cui si sono svolte le maggiori battaglie e al centro la stella di Venere il più antico simbolo patrio italiano. E fino a pochi giorni fa, come testimoniamo le foto in allegato, una grande corona d’allora.
Un’opera che ha non solo un valore artistico, ma ne ha soprattutto uno storico a cui tutta la città è legata e deve contribuire a tutelare. Il compito adesso è delle Forze dell’Ordine chiamate ad individuare il o i colpevoli di questo sfregio al monumento e alla memoria.