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Voto di scambio politico-mafioso: caso archiviato, un avolese chiederà i danni per ingiusta detenzione

Non solo l’ex parlamentare regionale Pippo Gennuso ha incassato l’archiviazione del caso relativo a voto di scambio politico-mafioso nell’inchiesta della Dda di Catania che risale al 2018. Dopo l’indagine da parte della Procura Distrettuale Antimafia di Catania, il GIP ha decretato l’archiviazione del reato contestato anche per gli avolesi Massimo Rubino e Francesco Giamblanco. I due nell’aprile del 2018 sono stati arrestati e Giamblanco è finito per venti giorni in carcere per aver, a dire degli inquirenti, in occasione delle elezioni regionali del 2017, procurato voti in cambio di altre utilità all’onorevole Pippo Gennuso. Le indagini difensive, svolte dall’avvocato Antonino Campisi, hanno accertato la mancanza di qualsiasi rapporto politico e non con l’onorevole Gennuso. La circostanza che sia il Giamblanco,genero del boss di Avola, Michele Crapula, sia i suoi familiari non fossero andati a votare il giorno dell’elezioni e che tutti i dialoghi captati avevano ad oggetto questioni attinenti al ciclismo, allora praticato assieme ai suoi amici. Il Tribunale del Riesame di Catania aveva già scarcerato il Giamblanco, rimettendolo in piena libertà per mancanza dei gravi indizi di colpevolezza.

Dopo anni di indagine, la Procura di Catania ha avanzato richiesta di Archiviazione, avallata dal GIP di Catania, che vede oggi prosciolto Giamblanco dal reato di voto di scambio politico-mafioso ex art. 416 ter. “Dopo questo calvario – spiega il legale difensore – Giamblanco avanzerà richiesta di risarcimento per tutti i danni subiti e causati da una carcerazione ingiusta”. 

 

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