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Voto di scambio: domani l’interrogatorio del fiorista Giamblanco

Sarà interrogato domattina Francesco Giamblanco, l’avolese coinvolto nella vicenda giudiziaria del voto di scambio aggravato, che ha portato agli arresti domiciliari il parlamentare regionale Pippo Gennuso. Giamblanco è il genero di Michele Crapula, ritenuto a capo dell’omonimo clan che opera ad Avola e nella zona sud della provincia di Siracusa. Giamblanco è incensurato e nella vita gestisce un negozio di piante e fiori ad Avola insieme con la moglie, Desirèe Crapula. Per lui si sono aperte le porte della casa circondariale di Cavadonna e domani compare davanti al gip del tribunale etneo, Giuliana Sammartino, per essere sottoposto a interrogatorio di garanzia.

“Il differimento della trasmissione degli atti – dice il legale difensore, avv. Antonino Campisi – non ci ha consentito di prendere visione e di studiare l’ordinanza di custodia cautelare emessa nei confronti di Giamblanco. Ho, comunque, l’impressione che il regime di 416 ter disposto a suo carico sia una misura eccessiva e che il mio assistito paghi solo il fatto di essere il genero di Michele Crapula”.

Ci sono diverse intercettazioni, fatte dai carabinieri del nucleo investigativo, in cui Giamblanco parla con l’ex ciclista Massimo Rubino facendo riferimento al pacchetto di voti che diceva di essere pronto a trasferire a Gennuso, in occasione delle elezioni regionali di novembre. Dall’inchiesta emerge che il parlamentare regionale Gennuso abbia accettato l’accordo per ottenere circa 400 voti pagando un corrispettivo di 10 mila euro.

Francesco Giamblanco

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