Zes al via, Cafeo: “Percorso concluso con colpevole ritardo”
I legali di parte civile hanno concluso le rispettive discussioni chiedendo alla Corte d’assise d’appello di Catania di confermare la condanna all’ergastolo per Christian Leonardi per la morte della moglie Eligia Ardita e di aggiungere quella per la morte della piccola Giulia che la madre portava in grembo. La richiesta è stata formulata all’udienza di ieri dagli avvocati Francesco Villardita, Gianbattista Rizza e Cristiano Leonardi i quali hanno insistito sul duplice femminicidio rimarcando il fatto che la bimba avesse 8 mesi e mezzo e che sarebbe potuta nascere se non fosse accaduto l’irreparabile.
Conclusa la discussione delle parti civili alla prossima udienza, fissata per il 29 giugno, è prevista l’arringa della difesa. L’imputato, che ieri era collegato in videoconferenza con l’aula, è assistito dagli avvocati Felicia Mancini e Vera Benini che hanno chiesto un rinvio della data, non accolta dai giudici. Nella passata udienza la parola era toccata al sostituto procuratore generale Concetta Maria Ledda che ha sollecitato alla corte d’assise d’appello di Catania la conferma della condanna alla pena dell’ergastolo per l’ex guardia giurata siracusana. La requisitoria del rappresentante della pubblica accusa è durata oltre due ore e mezzo nel corso dei quali ha scardinato i motivi della difesa dell’imputato sostenendo l’assoluta responsabilità di Leonardi in ordine al reato di omicidio volontario.
La Corte d’assise d’appello ha già fissato data dell’ultima udienza del processo di secondo grado per la mattina del 13 luglio. In quella circostanza, la Corte si ritirerà in camera di consiglio per emettere il verdetto.